Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/381

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l’atto col quale la rendeva libera, e si affrettò a recarsi da Giafar.

«— Dacchè vi ho lasciato,» gli disse, « fino ad ora ho pensato a voi, e disposto tutto in modo che nessuno possa togliervi l’oggetto che vi deve rendere la salute. Voi potete ora bandire ogni inquietudine, passeggiare, andar al bagno, e non pensare che a divertirvi fin al momento in cui ella, secondo le leggi, potrà rimaritarsi. —

«Sebbene Giafar fosse innamorato, sentì bisognava aspettare che il termine di rigore fosse spirato. Commosso dalla grandezza del sagrifizio resogli da Attaf, gli dichiarò la propria riconoscenza nei termini più lusinghieri. La sua malattia subito sparve, ed egli non si occupò che della felicità della quale avrebbe gioito fra poco.

«Attaf raddoppiò di riguardi e d’attenzioni; cercava distrarlo, e rendere il tempo men lungo, procurandogli ogni sorta di piaceri e divertimenti. La dilazione essendo quasi finita, egli volle assicurare il successo del matrimonio di Giafar, comunicandogli il progetto concepito a tal uopo.

«— Mio caro signore,» gli disse, «per isposare la persona della quale siete invaghito, bisogna rinunciare all’incognito, comparir qui con tutto lo splendore del vostro grado, e farvi rendere gli onori appartenenti al primo visir. Io avrò cura di procurarvi gli equipaggi, il corteggio e tutte le cose necessarie. Voi uscirete secretamente da casa mia per andare ad Hems (1) o ad Hamah; farò portare colà i bagagli, e vi troverete cavalieri ben montati. Manderete qui corrieri per annunciare che avete percorso l’Egitto, che ora percorrete la Siria per ordine del califfo, e che contate di rendervi il tal giorno a Da-

  1. Emessa.