Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/589

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musica è, per alcuni, gradita quanto le più squisite vivande, e per altri è un sollazzo, che preferiscono a tutto.»

NOTTE DIV

— Il dervis che faceva sì belle promesse, era anche in istato di mantenerle, essendo egli il califfo Aaron Alraschild in persona, accompagnato dal visir Giafar, dallo scheik Mohammed-Abu-Naouas (1), e da Mansur, esecutore delle sue sentenze. Il califfo, avendo quella sera stanco lo spirito, aveva fatto chiamare quei personaggi per distrarsi, e percorrere con essi le vie di Bagdad. Eransi travestiti da dervis, e passando presso la casa di Alaeddin, avevano udita l’arietta cantata da Zobeide. Il califfo, rapito dalla bellezza della voce, e dai suoni armonici dello strumento, era stato curioso di conoscere ed udire la persona che possedeva in sì alto grado il talento musicale.

«Alaeddin avendo acconsentito alla domanda dei dervis, essi passarono la notte a divertirsi, o conversare nella più spiritosa maniera. All’indomani mattina, il califfo mise sotto al cuscino, sul quale stava seduto, una borsa di cento pezze d’oro, e si ritirò coi compagni. Zobeide avendo veduto, levando il cuscino, la borsa che c’era sotto, la portò al marito, dicendogli che sospettava fosse stato uno dei dervis a nascondervela, a loro insaputa, prima di partire. Alaed-

  1. Celebre poeta sotto il regno del califfo Aaron, che avevagli dato un appartamento nel proprio palazzo.