Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/691

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nessuno potrà darmi schiarimenti sulle sue avventure? —

«Rinvenuto il giovine dal suo deliquio, ed indossati altri abiti, sedè sul trono, e si mise a conversare coi convitati come prima. Avendo per caso volti gli occhi su Aaron e Giafar, e vedendoli parlare insieme, chiese loro che cosa avessero mai di tanto importante da comunicarsi per favellar così di continuo all’orecchio l’un dell’altro.

«— Sire,» rispose Giafar, «ciò che mi diceva il mio compagno può, senza timore, ripetersi ad alta voce; in qualità di mercante, ha percorse le principali città del mondo, ha frequentato le corti dei re dei sovrani, ma non vide mai presso alcun principe una prodigalità simile a quella di cui ci rendeste testimonii, lacerando successivamente vari abiti, il più meschino dei quali vale più di cinquecento pezze d’oro.

«— Ciascuno,» rispose il falso califfo, «può disporre a suo talento delle ricchezze e di ciò che gli appartiene: quanto vedeste stasera, è uno dei modi con cui manifesto la mia liberalità a chi mi circonda. Ciascuna veste che lacero è per qualcuno degli ospiti miei, il quale ne riceve invece, se vuole, cinquecento pezze d’oro in cambio. —

«Giafar rispose subito con questi versi:

«-«Tutto ciò che voi possedete è pel vostro prossimo; i benefizi hanno edificato il loro palazzo nel cavo della vostra mano.

««Se chiudessero altrove le loro porte, le vostre dita saprebbero agevolmente aprirle.»-»

«Il complimento del gran visir piacque talmente al falso califfo, che lo fece rivestire d’un cafetan, donandogli inoltre una borsa di mille pezze d’oro.

«Si ricominciò poi a bere e divertirsi. Aaron Alraschild prendeva però poca parte alla gioia che ani-