Pagina:Le mille ed una notti, 1852, V-VI.djvu/732

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Il vino da coloro già bevuto ne rese l’effetto più pronto, e la mise in istato di assicurarsi della vendetta che meditava, trafiggendo a tutti il cuore, specialmente al perfido Ubulok.

«Dopo questa giusta esecuzione, la principessa tornò al palazzo, senza aver dato il menomo sospetto della sua assenza. Al domani, si seppe con istupore la nuova di quella strage, ma non si riuscì a scoprirne l’autore. Poco tempo dopo il padre di Chadul conchiuse il matrimonio della figlia con un principe vicino, e la giovane, non potendo rifiutare quelle nozze, fe’ fare molte copie del suo ritratto... Ed è,» aggiunse Edrenok, «una di queste copie che la schiava avevano fatto mirare.

«— La principessa m’ordinò,» proseguì la donna, «di dar queste copie a vari mercanti di schiave, promettendo loro il prezzo che vorrebbero d’una schiava vergine, della sua età circa, e che le somigliasse. La speranza d’una ricompensa illimitata produsse il suo effetto. Un mercante me ne presentò una, la cui somiglianza mi colpì; gli fu dato tutto ciò che volle, dopo averla esaminala e trovata qual si desiderava. La principessa la nascose poi con estrema cura agli sguardi delle schiave e degli eunuchi; io sola era a parte del segreto, e per evitar ogni sinistro, essa non ebbe altro letto che il mio.

«Chadul, intanto, non tralasciò nulla per guadagnarsene l’amicizia, e quando credette opportuno, le svelò il segreto, pregandola d’occupare il di lei posto nel talamo del marito, la prima notte delle sue nozze. La schiava acconsentì, e fu messa ai fianchi del re, che ne rimase soddisfatto. Pochi momenti dopo, la principessa, attenta a quanto succedeva, veduto il marito addormentato, si avvicinò al letto, e disse alla schiava: — Alzati, ora basta; ti darò tutto quello che t’ho promesso, e ti sarò grata del servigio che mi