Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/164

Da Wikisource.

150


ma detronizzato da un usurpatore; poco tempo dopo l’arrivò della naufraga, questi morì, ed il principe fu reintegrato ne’ suoi diritti. Allora offerse la destra alla fanciulla, la quale ricusò dicendo: — Come potrei pensare al matrimonio, mentre ignoro la sorte della disgraziata mia famiglia? Posso io occuparmi della mia felicità, quando madre o germane son forse in preda agli orrori della miseria? Se sapessi che fossero felici, allora potrei senza rimorso abbandonarmi ai desiderii ed all’amore del mio generoso liberatore.

— «Il giovane sultano aveva concepito per la principessa tal passione, che la sola speranza più lontana poteva ricolmarlo di giubilo, e dargli forza di aspettare il giorno che vedrebbe esauditi i più cari suoi voti. Ma siccome era l’ultimo rampollo della sua schiatta, i grandi del paese, impazienti di vederlo ammogliato, ogni giorno lo sollecitavano a scegliersi una sposa. Resistette per molto tempo; ma le istanze loro divennero sì incalzanti che la sultana madre, temendo una ribellione, supplicò la principessa ad acconsentire ad un’unione dalla quale dipendevano la felicità del figliuolo e la quiete dello stato. La giovane, che amava teneramente il suo liberatore, non ebbe difficoltà ad arrendersi; laonde il matrimonio fu celebrato colla massima pompa, e tre anni dopo la sultana aveva già dato alla luce due figliuoli, la cui lieta nascita accrebbe la beatitudine dei nostri giovani sposi....»