Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/329

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ciulletta. — Ecco,» gli disse la moglie, «il frutto che raccogliesti per non aver seguiti i consigli del padre tuo. Non ti aveva predetto anch’io che le cose andrebbero a terminare così? Adesso va dunque almeno a cercare da’ tuoi compagni di crapula un po’ di pane pe’ tuoi figli.» Andò Alì di casa in casa; ma fu pagato di scuse dove non si vide scacciato con male parole, e tornò com’era andato, colle mani vuote. Quel contrattempo afflisse vivamente la moglie, che recossi in persona ad implorar soccorso dalle vicine, tra cui trovò una persona generosa, la quale colmolla di tante liberalità, che ne avrebbe potuto vivere un anno intiero. — Sia lodato Iddio!» sclamò Alì; «ma ciò non può durar sempre; bisogna ch’io vada a trovare i mezzi d’assicurarmi l’esistenza.» Allontanandosi, senza sapere egli medesimo cosa dovesse fare, nè dove andasse, giunse a Bulak, ch’è il porto del Cairo, e quivi s’imbarcò sopra un giarmè pronto a partire per Damietta. Giunto in quella città, trovò un antico amico di suo padre che stava per recarsi a Bagdad; laonde montato con lui a bordo d’un vascello che faceva vela per la Siria, si unì alla caravana che da Damasco andava a Bagdad.

«Era appena ad una giornata di cammino da quella città, allorchè fu assalita da una banda di masnadieri, i quali saccheggiarono i viaggiatori; ciascuno salvossi come potè, ed Alì fuggì verso Bagdad, ove giunse precisamente nel punto che chiudeansi le porte, e pregò le guardie di concedergli un asilo per quella notte, al che aderirono volentieri. Dopo aver loro raccontata la sua avventura, coricossi e dormì sino a giorno, e quindi vestitosi, pregò uno de’ guardiani di condurlo da un cospicuo mercatante di Bagdad, antico amico di suo padre. Questo mercante, al quale si presentò come il gioielliere Alì figlio di Hassan, l’accolse con molta festa, e lo solle-