Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/374

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la madre strappossi i capelli, graffiassi il volto e si coprì di cenere il capo. I legnaiuoli l’abbandonarono al suo dolore, comprarono case, si misero a negoziare, e vissero in grande abbondanza col prodotto della vendita del miele.

«Intanto Giamaspe stava immerso nella disperazione, allorchè d’improvviso si sentì sotto la mano uno scorpione. L’uccise egli, e cercò come quell’animale potesse esser venuto nella buca, piena in prima di miele. Alzatosi sulla punta de’ piedi per tentar di scoprire il sito d’onde lo scorpione era caduto, si avvide d’una piccola apertura, dalla quale penetrava un raggio di luce. Allargò colla marra quell’apertura, e trovossi in una lunga gallerìa, dalla cui estremità partiva quella luce. Giamaspe inoltrossi, e giunse ad una gran porta d’acciaio con serratura d’argento e chiave d’oro; la luce penetrava da quella porta. L’aprì egli, e procedè sempre sinchè si trovò sulla spiaggia del mare. Ivi scorse una collina di pietre preziose, e sulla collina un trono d’oro tutto rifulgente di diamanti. Intorno, vedeansi seggi d’oro, di bronzo, di cristallo, di gemme, d’argento, d’acciaio, d’ebano e di legno di sandalo1. Contò Giamaspe que’ seggi, e ne trovò dodicimila. Salì a sedere sul trono, e di là considerava con istupore le maraviglie del mare e del monte. Alfine il sonno chiusegli le palpebre, e dormì lungo tempo profondamente, sinchè fu risvegliato da uno zufolio che diveniva sempre più strepitoso. Schiuse gli occhi, e con alta maravi-

  1. Sandal, in indiano ciandan. Chiamasi così in Oriente un legno aromatico preziosissimo; ve n’ha di tre specie: rosso, giallo e bianco: sandatum album, flavum, rubrum. Ardesi in braceretti a modo di profumo; lo si adopera pure in medicina, e per fare suppellettili d’ogni sorta. Il legno del sandalo bianco è il migliore.