Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/616

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minare da una parte e dall’altra; in somma, somigliava ad un demonio del deserto.

«Eravi allora a Bagdad un gioielliere chiamato Ben-Karnas, il quale serviva il califfo Aaron-al-Raschild, e faceva molti affari alla corte di quel principe. Stava quel gioielliere seduto un giorno nella sua bottega, allorchè lo sceik dei banditori del bazar venne ad offrirgli una schiava di beltà straordinaria, e che ai vezzi più seducenti riuniva i talenti più rari e le più svariate cognizioni. La comprò il gioielliere per mille zecchini e la condusse al califfo; il principe, passata con lei la notte, e rimastone incantato, mandò la domane a Ben-Karnas diecimila zecchini. Forza-dei-Cuori (così chiamavasi la bella schiava) aveva ispirato al califfo un amore sì violento, che per lei trascurò la propria moglie e cugina Zobeide, figlia di Kassem, come anche tutte le altre donne del serraglio. Nè potendo allontanarsi da quella schiava, rimase più d’un mese intero nella sua stanza, non uscendone che il venerdì, in tal giorno essendo assolutamente necessario che si recasse alla moschea. Gli officiali della corte cominciarono a mormorare perchè il califfo trascurasse, per una schiava, le faccende dello stato; il gran visir Giafar il Barmecida, da fedel servitore, non potè trattenersi dall’avvertirlo il venerdì seguente di quel malcontento. — Hai ragione,» disse Aaron; «ma come sottrarmi alla tirannia d’una passione ch’è più potente di me? — Commendatore de’ credenti,» rispose Giafar, «Forza-dei-Cuori non vi sarà rapita, se anche vi allontanaste da lei alcuni istanti. Non vi consiglio però di occuparvi ancora degli affari di stato; nella situazione in cui siete, questo lavoro vi produrrebbe troppa noia: abbandonatevi a distrazioni degne d’un gran re. Non potreste dedicarvi qualche momento alla caccia od alla pesca? forse le reti del pescatore potranno libe-