Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/627

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ria. — Io sono Forza-dei-Cuori, favorita del califfo Aaron. La gelosia d’una rivale m’ha precipitata in questa condizione, fortunatamente per te, poichè d’or innanzi è assicurata la tua fortuna. — Chi è questo Aaron?» chiese il pescatore; «è forse quello spauracchio che vidi al palazzo seduto sur un trono? — Appunto. — Per Dio! in vita mia non vidi sì cattivo trombetta, nè un maggior furbo! quella miserabile faccia paffuta mi ha dato uno zecchino per cento bastonate. — Zitto,» riprese Forza-dei-Guori, «non dimenticare il rispetto che devi al Commendatore dei credenti.» Tali parole fecero entrare in sè il pescatore, il quale comprese subito tutto il vantaggio che cavar poteva dall’occasione. La giovane prese carta ed inchiostro, e scrisse una lettera ad un mercatante che serviva la corte, pregandolo d’istruire della propria avventura il califfo. — Va,» disse al pescatore, «porta questo biglietto al gioielliere Karnas, che abita nel quartiere dei gioiellieri.» Califfo obbedì. Il negoziante lo prese alla prima per un povero che gli chiedesse l'elemosina; ma percorsa la lettera, la baciò, e postala sul capo, chiese al pescatore dove stesse di casa. — Perchè?» domandò questi; «vorreste togliermi la mia schiava? — No,» rispose il gioielliere, «voglio mandarvi tutto ciò ch’è necessario, per trattare convenientemente la favorita del califfo.» Il pescatore indicò la casa, ed il gioielliere gli diede una cambiale di mille zecchini sul suo banchiere, il quale gli contò la somma sul momento; tornato quindi alla bottega del gioielliere, vi trovò un cavallo magnificamente bardato per Karnas, cento schiavi ed una mula per lui. — Non so cavalcare,» diss’egli. — Bene, imparerai,» gli fu risposto. — In nome di Dio!» soggiunse, «se è necessario, così sia!» E salito a rovescio, prese, invece della briglia, la coda della mula; ma questa, ch’era dili-