Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/671

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vestito col manto della saviezza, potreste sostituirvi quello della pazzia? potreste rinunziare, per grossolani diletti, ai vantaggi d’una condotta saggia e virtuosa? — Ebbene,» riprese il re, «domani, se Dio permette, vi darò udienza. —

«Appena Seimas si fu allontanato, entrò la favorita per informarsi dei consigli dal visir dati al monarca. — I sudditi,» gli diss’ella, «sono gli schiavi dei re; ma veggo che qui l’ordine s’è invertito, e che il re è lo schiavo de’ sudditi: essi cercano d’ispirarvi timore, e vogliono sapere se la forza o la debolezza sia il fondo del vostro carattere. Se vi trovano debole, si mostreranno ancor più esigenti; ma se spiegate forza ed energia, tremeranno a voi dinanzi. I vostri visiri vi formano l’oggetto de’ loro motteggi, e vi tratteranno volentieri come certi ladri trattarono un mercante. — E come trattarono essi questo mercante?» chiese il visir; «sarei ben contento di sentirne la storia.

«— Un mercadante ricchissimo,» ripigliò la favorita, «era smontato in un khan dove i ladri, non potendo introdursi colla forza, furono costretti ad usare d’astuzia per venir a capo dei loro disegni. «Lasciate fare a me, disse il capo; m’incarico io dell’impresa.» Si vestì da medico, e in tale abito presentossi alla stanza del mercante. «Non ho bisogno di medici, gli gridò questi che stava allora a tavola; nondimeno, se volete prender parte alla mia mensa, siate il benvenuto.» Il ladro si pose a desco, e mangiato un poco, disse: «Permettetemi almeno, per ringraziarvi dell’ospitalità, di darvi un consiglio salutare. Veggo che mangiate troppo, e potreste risentirne tristi conseguenze. — Come! ripreseli mercatante; io ho, grazie a Dio, uno stomaco eccellente, e quando si digerisce bene, si può sempre mangiare senza timore. — Ma, tornò a dire il ladro, dovete almeno prendere, per