Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/746

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contrassegni d’onore. Per riguardo alla delicatezza dell’ospite, Kamar-al-Zeman espresse altamente tutta la gratitudine che gli doveva pei favori de’ quali questi lo aveva colmato a Basra; gli disse inoltre molte cose gradevoli, nè cessò di parlargli affinchè il gioielliere non avesse tempo di aprir bocca. Rimasti soli, Abderahman disse allo straniero: — Vedete che non vi abbiamo parlato del motivo che vi ha qui condotto; fu soltanto per risparmiare l’onor vostro.» Allora gli raccontò tutto l’intrigo. «Vedete,» continuò, «che mio figlio non è in codesto affare colpevole quanto vostra moglie, perocchè un nomo che si lascia sedurre da una donna non è mai reo, ma bensì lo è sempre quella donna che non respinge le lusinghe degli uomini: — Aimè!» rispose Obeid; «avete ragione pur troppo. —

«Abderahman, tirato il figliuolo in disparte: — Si va accorgendo» gli disse, «che sua moglie sola è la rea; ora si tratta di vedete se sia un uomo d’onore, o debole e vile tanto da perdonare a quella sciagurata e rassegnarsi al suo disonore. Se così fosse, il mio partito è preso, gli trafiggerò col pugnale il cuore, come anche a sua moglie; essendo un vero servizio il purgar il mondo dagli scellerati e dai vili.» Quindi egli recossi dal gioielliere, e gli disse: — Avere una moglie, amico mio non è affare d’un istante e richiede molta pazienza. Voi sapete che noi portiamo il loro giogo, e, come dice il proverbio, sarebbero in cielo che troverebbero ancora il modo di farvici salire dietro ad esse. Perdonare, è atto meritorio agli occhi di Dio. Kamar-al-Zeman è vostro amico, e vostra moglie si pente di quanto ha fatto. Mostratevi generoso e perdonatele. Mio consiglio è che vi riconciliate. Se volete restare con me, mi farete grand’onore; se preferite tornate al vostro paese, vi darò il necessario al viaggio; cal-