Pagina:Le mille ed una notti, 1852, VII-VIII.djvu/749

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città di Basra. Avendo il califfo dimostrata la sua maraviglia per simile ritardo al gran visir Giafar, questi lo consigliò di mandare Ishak di Mossul in qualità di commissario ad Abdallah, figliuolo di Fazl, governatore di Basra, per riscuotere gli arretrati. Il califfo approvò l’idea, ed Ishak partì alla testa di cinquemila cavalieri. Il governatore gli venne incontro, fece dare alle truppe vittovaglie ed alloggio, e poi, conducendolo in persona nella città, lo fe’ sedere nel posto d’onore del divano, e gli domandò che cosa il conducesse. Ishak adempì alla commissione avuta dal califfo. — Mi dispiace,» ripigliò Abdallah, «che vi siate preso questo disturbo; il denaro è pronto, e dovea partire domani con buona scorta: ora ve lo consegnerò, ma vi prego di restar tre giorni, dovendo adempire con voi ai doveri dell’ospitalità. —

«Sedettero quindi a mensa per partecipare ad una cena squisita, dove furono serviti di caffè e sorbetti1 di varie sorta. Giunta l’ora, d’abbandonarsi al riposo, si apparecchiò per Ishak di Mossul, nella camera stessa del governatore, un letto d’avorio circondato di cortine di seta rossa, ov’egli si coricò; ma non potendo dormire, per aver la testa al quanto turbata dai fumi del vino, si avvide che il governatore, il quale credeva l’ospite addormentato, alzossi, e preso da un armadio uno staffile, uscì dell’appartamento. Curioso di sapere chi andasse a castigare, Ishak si alzò, e seguì il governatore di lontano, senza essere veduto. Prese questi, in un gabinetto un desco con due posate, e lo portò in una vasta camera, ov’era

  1. Il sorbetto o scerbet, come scrivono e pronunciano gli Orientali, è una bevanda composta di sugo di limone e altri frutti, di zuccaro e d’acqua nella quale si sono fatte disciogliere paste profumate. Di solito vi si mescolano alcune gocce d’acqua di rosa. Gratissima è questa bevanda, e se ne fanno di varie sorta.