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Pagina:Le monete di Venezia.pdf/145

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grossi invece di 240 piccoli. Il rapporto fra la lira di grossi e quella di piccoli, corrispondeva naturalmente alla proporzione fra il grosso ed il piccolo: originariamente essa valeva 26 lire di piccoli, ma quando aumentarono i piccoli contenuti in un grosso aumentarono pure le lire di piccoli che corrispondevano ad una lira di grossi.

La lira di piccoli e la lira di grossi erano pure usate a Padova, Verona, Treviso e nei loro territori, dove le monete veneziane avevano corso ed erano pregiate al pari di quelle locali, come insegnano il Brunacci1 il Dionisi2 e l’Azzoni Avogadro,3, e come mostrano i documenti dell’epoca anteriore alla dominazione veneziana, che si conservano in quei paesi.

In tutti i documenti riguardanti Venezia e le città del Veneto la lira di piccoli viene indicata coi nomi di libra parvorum, libra denariorum, libra venetorum, libra denariorum venetorum4 e quella di grossi, coi nomi di libra grossorum, libra denariorum grossorum e libra denariorum venetorum grossorum; quando poi si trova scritto; lira, soldo e denaro senza altra indicazione, si intende la lira di piccoli.

Come fu già detto la lira di grossi ebbe dapprima il valore di 26 lire di piccoli, ma aumentò mano mano che crescevano i piccoli contenuti nel grosso, così che la lira di grossi fu portata a 28 lire di piccoli, quando il grosso ebbe il valore di 28 piccoli. Nel 1282 quando il grosso fu portato a 32 piccoli, la lira di grossi arrivò al valore di 32 lire di piccoli, che le viene attribuito anche nel principio del secolo XIV da Marino Sanuto detto Torsello nel Liber Secretorum fidelium crucis, Liber II, Pars IV, Cap. X pag. 64, ove dice: “Valet enim grossus venetus de argento parvos denarios venetos XXXII. Ita quod septem grossi cum dimidio XX soldorum parvorum summam perficiunt et XX soldi grossorum venetorum ad summam XXXII librarum parvorum ascendunt.»


  1. Brunacci, De re nummaria patavinorum opera citata, pag. 5-7 e 59-60.
  2. Dionisi Gianjacopo, Della Zecca di Verona e delle sue antiche monete, in Zanetti G. A. Tomo IV,, pag. 342, 370-371, 376-377.
  3. Azzoni Avogadro R., opera citata, in Zanetti G. A. Tomo IV, pag. 109-130.
  4. Nei secoli XI e XII si scrisse libra denariorum veneficorum.