Pagina:Le monete di Venezia.pdf/149

Da Wikisource.
132 giovanni dandolo

Il Galliciolli1 ed altri scrittori, appoggiandosi ad una nota esistente nelle carte del Savio Cassier e tratta nel 22 marzo 1703 da Domenico Brusasette da una simile esistente nel Capitolar del Magistrato Eccellentissimo de’signori Provveditori sopra ori e monete in Cecca, asseriscono che il ducato alla sua origine fu apprezzato 60 soldi dei piccoli, e quindi che tale somma è pari a 40 soldi ad grossos. L’illazione è naturale perchè due cose eguali ad una terza sono eguali fra di loro; ma allora dovrebbero allo stesso valore corrispondere i 18 grossi fissati nel decreto che ordina la coniazione del ducato nel 1284. Ora qui incominciano gli imbarazzi, perchè noi sappiamo che il grosso era valutato 32 piccoli e che questo ragguaglio si conservò per tutto il secolo XIII e fino alla metà del XIY: moltiplicando 18 per 32 abbiamo 576 e cioè 48 soldi invece di 60 indicati nella nota citata dal Galliciolli, la quale sebbene documento autorevole, non può meritare intera fede quando si trova in contraddizione coi documenti autentici contemporanei e per ciò ritengo la stessa cosa i 40 soldi ad grossos ed i 18 grossi (ossia 48 soldi di piccoli) scritti nei decreti che si trovano nel registro originale del Maggior Consiglio che porta il nome Luua.

Eliminato questo errore di fatto, osservo che il decreto 2 giugno 1285 non fa menzione del primitivo valore di 18 grossi, attribuito al ducato, ma si esprime così: «quod ducatus aureus debeat currere in Yenetiis et ejus districtus pro soldis XL ad grossos et omnis persona tam veneta quam forensis debeat ipsum ducatum auri prò suo pagamento accipere pro soldis XL ad grossos, sub ea pena et hanno etc. etc.» Sembra quindi ch’esso voglia definire un prezzo ed un ragguaglio, sul quale tutti non eran d’accordo, ma che si riferiva ad un conteggio speciale, quale era la lira ad grossos. Troviamo infatti un’altro decreto del Maggior Consiglio del 16 luglio 12962, nel quale si ordina ai massari della moneta di dare il ducato

  1. Galliciolli. Opera citata, vol. I, pag. 371 e seguenti.
  2. R. Archivio di Stato, Maggior Consiglio, Deliberazioni, Pilosus, c. 61 t.