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ANDREA CONTARINI

DOGE DI VENEZIA

1368-1882.



Morto il Doge Corner, i voti di tutti gli elettori si riunirono sopra il nome di Andrea Contarini, che, reluttante, fu costretto dal Senato ad accettare la suprema dignità.

La pace che avea durato per alcuni anni non tardò ad essere turbata, ma nei primi tempi il successo delle armi fu favorevole ai veneziani. I Triestini ribelli, che avevano implorato: soccorso dagli Austriaci, furono ridotti all’obbedienza: nella guerra col Signore di Padova, che aveva edificato due fortilizi minacciosi a Venezia, rimasero soccombenti le armi dei Carraresi unite a quelle del re d’Ungheria: ed anche ai Duchi d’Austria fu tolta la chiusa di Quero.

Ma le rivalità commerciali ed il desiderio di preponderanza in Oriente avevano gettato semi di discordia profonda fra Genova e Venezia. Nonostante le premure ed anche le minaccie dei Pontefici, nonostante la coscienza dei mali gravissimi inevitabili da ambe le parti, ognuno si preparava per la guerra e cercava i propri alleati fra i nemici dello stato rivale. Il comando della flotta fa dato a Vettor Pisani, che da prima ebbe qualche successo, ma poi rimase completamente sconfitto dinanzi a Pola, così che l’armata genovese si avanzò terribile occupando Chioggia e minacciando nel cuore lo Stato veneziano. Nel gravissimo pericolo i veneziani diedero splendidi esempi di amare alla patria; tatti gli uomini validi servirono colla persona e colle sostanze, le donne ebbero cura dei feriti, sacrificando gioje e monili. Liberato dal carcere Vettor Pisani, ritenuto dal popola il più valente ammiraglio, richiamato Carlo