Pagina:Le monete di Venezia.pdf/250

Da Wikisource.


MICHELE STENO

DOGE DI VENEZIA

1400-1413.


Il principato di Michele Steno fu ricco di memorabili avvenimenti e di gloriosi fatti d’armi, tanto in mare, quanto in terra ferma. Fra Modone e Zanchio, in prossimità della Morèa, le navi di Carlo Zeno si scontrarono con quelle capitanate da Boucicault governatore di Genova pel re di Francia, con vantaggio dei Veneziani, che ottennero 180,000 ducati in compenso dei danni recati dai Genovesi a Bairut, Famagosta e Rodi.

Francesco II Novello di Carrara, approfittando della debolezza della vedova di Giovan Galeazzo Visconti e della reggenza che governava il ducato, cercò di farne suo pro, ed alleato con Guglielmo della Scala prese possesso di Vicenza e di Verona. I Veneziani, chiamati in aiuto dalla duchessa di Milano, non si lasciarono sfuggire questa occasione di abbassare la potenza del Carrarese e di vendicare le offese patite. La guerra fu lunga ed accanita, ma finalmente i Veneziani si impadronirono di Padova (1405) imprigionarono i Carraresi e li condannarono a morte, giudizio severo ma conforme allo spirito dei tempi ed alla ragione di stato.

Venezia divenne in tal modo uno degli stati più potenti d’Italia, anche per la estensione dei suoi possessi in terra fermar che comprendevano presso che tutto il Veneto colle città di Verona, Vicenza, Rovigo, Padova, Treviso, Feltre e Belluno. Ricomprò Zara da Ladislao di Napoli mediante l’esborso di 100.000 fiorini d’oro, ma ciò fu causa di guerra con Sigismondo imperatore e re d’Ungheria, guerra funesta al Friuli ed al Trivigiano, ove fu strenuamente combattuta, e finita colla tregua