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francesco foscari 261

menti veneziani s’incontra la parola bagattino, che invece a Padova è adoperato sino dall’ultimo quarto del secolo XIII1 ed a Treviso anche prima, e precisamente nel decreto 7 settembre 1317, in cui si ordina la coniazione del piccolo ossia bagattino2.

Il Pegolotti, riportando i cambi ed i prezzi della piazza di Venezia, li traduce sempre in lire e soldi di grossi, lire e soldi di piccoli o denari, ma non nomina mai i bagattini, tranne quando fa il ragguaglio fra la moneta friulana e la veneziana (capitolo XXXIII), dove parla di bagattini piccioli di Venezia. In tal modo quell’esattissimo scrittore di usi commerciali, mostra che il bagattino ed il denaro erano bensì una stessa cosa, ma che il nome di bagattino ara adoperato nelle vicine provincie, non a Venezia.

Anche a Venezia se ne parla per la prima volta quando si tratta di coniare i piccoli per la terraferma. Senza occuparmi dell’origine di questa parola nè della sua etimologia, osservo solo che in Lombardia si usa tutt’ora bagai per dinotare un essere singolarmente piccolo, bagatti per significare un valore minimo, e nel giuoco del tarocco si chiama bagatto la carta più piccola; le quali voci tutte, hanno la radice comune con bagattella, parola usata in italiano ed in francese.

Alla data del 18 luglio 14423, e cioè pochi mesi dopo i provvedimenti relativi alla moneta minuta per le provincie della parte di terra, troviamo inscritto, nel libro risguardante le faccende del mare, un decreto del Senato, che ordina la coniazione di quattrini e mezzi quattrini per Ravenna, secondo la lega ed il modello presentato dai massari dell’argento, e prescrive al provveditore di Ravenna di adoperare, in tutti, i pagamenti fatti in quei territori, tali monete nella misura di un cinque per cento.


  1. Verci G. B.Delle monete di Padova, in Zanetti G. A. Nuova Raccolta ecc., Tomo III, pag. 374. — Brunacci J. De re nummaria Patavinorum, opera cit. pag. 46.
  2. Azzoni Arogaro R. Delle monete di Trevigi, opera citata in Zanetti G. A. Nuova Raccolta, ecc. Tomo IV, pag. 181.
  3. Documento XXVII.