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Pagina:Le monete di Venezia.pdf/279

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262 francesco foscari

Il Lazari nella piccola moneta col nome di Ravenna e coll’immagine di S. Apollinare credette vedere il quattrino coniato in quest’epoca. Però nelle sue memorie, che conservo manoscritte, egli giustamente si ricrede, osservando che la fattura di questo pezzo, perfettamente uguale a quello coniato per Rovigo, li mostra entrambi incisi dalla stessa mano e battuti nella stessa epoca, che per Rovigo non si può antecipare dal 1484, seconda occupazione veneziana di quella città. Aggiungerò che non sarebbe naturale che la zecca di Venezia, soltanto in questo caso per Ravenna, avesse messo il santo protettore ed il nome della città, uso introdotto più tardi, e che il volume ed il peso di tale monetina non permettono di supporre un mezzo quattrino, che sarebbe riuscito troppo piccolo e troppo leggero. D’altronde la lira ed il quattrino di Ravenna erano uguali a quelli adoperati nelle città di Rimini, Pesaro ed altre vicine, ma i quattrini di quel tempo e di quei luoghi sono più pesanti e stanno fra i 14 ed i 16 grani. Crederei piuttosto riconoscere il quattrino decretato sotto Francesco Foscari in quel rarissimo nummo, che ha da un lato la croce ornata e dall’altro il leone rampante senza ali, colla banderuola fra le zampe anteriori, il cui peso si avvicina assai a quello dei quattrini battuti nelle città della Romagna, ed è tale da permettere la coniazione di un mezzo quattrino di sufficiente volume.

Il quattrino a Ravenna e nelle Romagne valeva due denari piccioli della lira usata in quelle provincie come dimostra G. A. Zanetti, per cui il mezzo quattrino era uguale alla 1/100 parte della lira. Credo poterlo identificare in quella moneta esistente nel Museo di S. Marco, che Lazari credette un tornese. Siccome più tardi si sono ritrovati degli esemplari del vero tornese di Francesco Foscari e di Cristoforo Moro, con la solita croce, non si può ammettere che la zecca abbia lasciato un tipo antico e popolare, come quello del tornese, per riprenderlo più tardi. Un esemplare meglio conservato, che da poco è stato acquistato dalla raccolta Bottacin, mi fa credere, tanto per l’aspetto quanto per il peso di circa 7 grani, ch’esso sia il mezzo quattrino desiderato.

Resta ancora da interpretare una singolare monetina assai