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e prime monete di venezia | 11 |
momento tutti gli sforzi, prima dei Longobardi, poscia dei Franchi, sono rivolti a conquistare l’Esarcato, ciò che riuscì loro assai tardi, e ad impadronirsi delle Lagune e dello Stato veneto, il che non venne fatto nè ai Longobardi nè ai Franchi loro successori. È naturale però che i Veneti non potessero resistere soli e senza amici a potenti e ripetuti colpi; essi trovarono il naturale appoggio nei Bizantini, che avevano gli stessi avversari, e coi quali i Veneziani erano legati per tradizione, per interesse e per la comunanza del pericolo.
Già nell’epoca in cui Belisario e Narsete avevano respinto vittoriosamente i Goti, questi condottieri dell’esercito imperiale si tennero lungo la costa, ch’era per la massima parte dipendente dai Greci, e considerarono Venezia come sito amico. È naturale che da quell’epoca in poi il corso degli avvenimenti abbia stretto sempre più i legami di Venezia con Costantinopoli, e che essa sia stata considerata come parte dell’impero d’oriente. Invero qualche cronista forestiero1 tratta i veneziani quali sudditi degli imperatori bizantini. Essi stessi tali si proclamano quando temono di cadere nelle mani di Pipino2 ma tali di fatto non furono mai, perchè nominarono sempre i loro magistrati e capi militari ed ebbero milizia propria. Però essi riconoscevano l’alto dominio dell’imperatore, ne ricevevano benefizi e gli prestavano ajuto, ciò che è conforme alle idee dell’epoca, mentre l’imperatore romano era riconosciuto come l’alto signore di diritto di tutti i popoli non barbari, conservator totius mundi, come si dice in un documento veneziano3, e giudicherebbe colle idee del giorno d’oggi chi credesse differentemente.
Esisteva, è vero, a Venezia un partito insofferente dell’ingerenza dei Greci, che teneva per coloro che erano padroni della
- ↑ Eginardo, — Paolo Diacono, — Annales Laurissenses (all’anno 803, Pertz Mon: Germ: Hist: Script i.)
- ↑ Costantino Porfirogenito, De Amministratione imperii presso il Banduri, Imp. orientale Vol. I, 84, cap. XXVIII
- ↑ Atto di fondazione del Convento di S. Zaccaria. Romanin, opera citata, Vol. I, pag. 347.