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12 origini della zecca

terraferma1; ma la maggioranza dei cittadini preferiva un imperatore lontano e debole ad un vicino potente ed inquieto. Venezia intestava i suoi atti coi nomi e cogli anni degl’imperatori2, pregava nelle chiese per la salute dell’imperatore3: l’imperatore negoziava e stipulava i trattati per conto di Venezia4. In fatti la posizione di Venezia non differiva da quella di molti altri piccoli stati, che nei loro primordi riconobbero la protezione di un qualche potente monarca, conservando intera l’autonomia della amministrazione interna e giovandosi delle circostanze per arrivare ad una completa indipendenza, meta e desiderio generale e costante. Insomma i legami con Costantinopoli non furono mai troppo stretti nè troppo duri, e non incepparono i progressi civili e commerciali di Venezia, anzi bene spesso la dipendenza fu più di nome che di fatto, a seconda degli eventi e della vacillante potenza dei Bizantini.

L’organizzazione del governo dei Veneziani è precisamente quella stabilita dall’imperatore Giustiniano, quando ordinò l’amministrazione delle provincie liberate dai Goti colla pragmatica sanctio del 5545. I tribuni, i duci sono eletti dal clero, dai magistrati e dagli ottimati: nel raccontare le elezioni dei dogi anche i cronisti veneziani adoperano frasi, che possono lasciar supporre una conferma da Costantinopoli o dal rappresentante imperiale in Ravenna. Anche il magister militum è carica di origine greco-romana, e i dogi ricevono quasi sempre dei titoli di onore dalla corte bizantina, come ipati, spatari e protospatari ed altri, che talvolta nei documenti sono anteposti al titolo di doge di Venezia. Nelle lotte religiose fra l’oriente ed i papi, i Veneziani sono ordinariamente coll’imperatore, e per aver ragione contro il patriarca di Grado il papa si rivolge all’impera-

  1. Romanin, opera citata, Vol. I, pag. 132 e 140 e segg. — Gfröfer A. F., Storia di Venezia dalla sua fondazione fino all’anno 1084, traduzione del prof. Pinton, Venezia, Visentini 1878.
  2. Gfrörer, opera citata pag. 87. — Monticolo, prof. G. B. La cronaca del Diacono Giovanni ecc., Pistoja, 1882 pag. 94.
  3. Romanin, opera citata, vol. I, pag. 162, nota 2 (Cornaro).
  4.         Id.           »        »        »     pag. 149, nota 5.
  5. Gfrörer, opera citata, pag. 24.