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e prime monete di venezia 31

sidenza in Pavia1 e battendo moneta col solo suo nome in Pavia, Milano e Verona. Aggiungo anche che mentre la lettura del trattato in questione e di quello di Berengario II fa subito venire l’idea che i due diplomi sieno di data assai vicina, quello col nome di Lotario ha la frase: hoc pactum ... constituit ac describere jussit, ut etc.; mentre quello di Berengario dice: hoc pactum constituit ac renovandum describi et competenter ordinari jussit etc., per cui è evidente che il primo diploma è più antico, e l’altro non è che una rinnovazione del primo, tanto più probabile che la distanza fra il 947 e il 953 è di poco maggiore del periodo di cinque anni convenuto per la durata del trattato.

Gli altri trattati ritrovati dal Liruti2 e discussi dallo Zanetti3 e dal Carli4 sono quelli di Rodolfo di Borgogna5 e del suo successore Ugo di Provenza6, nei quali si concede a Venezia il diritto di usare moneta propria. Non ostante le obbiezioni di Vincenzo Promis7, non ho dubbio che tali documenti sieno perfettamente autentici, e che la copia esistente nel Liber Blancus del nostro archivio sia tratta dall’originale che ora più non esiste. Non saprei anzi come si potrebbe dubitarne, perchè in tal caso converrebbe rifiutare l’opera del doge Dandolo, e credere la raccolta dei patti un’invenzione moderna. D’altronde abbiamo un fatto importante che conferma le parole dei diplomi, e cioè che, mentre nessun documento nè pubblico nè privato parla di moneta veneziana prima di quell’epoca, dalla metà del secolo decimo in poi si comincia a farne menzione e con una progressione che dimostra il nascere ed il crescere di una novella istituzione.

Il primo documento in cui si parli di denari veneziani è il

  1. Nella grande opera Historiæ patriæ monumenta, Augusta Taurinorum, 1855, vi ha il diploma 27 Giugno 947 Actum Papiae, nel quale Lotario, per officio di Manasse Arcivescovo di Milano, fa una donazione all’amabile sua sposa Adelaide. Ivi Chart, tomo I, Doc. XCVIII, col. 159.
  2. Liruti, opera citata pag. 144.
  3. Zanetti G., opera citata, pag. 3.
  4. Carli, opera citata pag. 113 e segg.
  5. Documento N. I.
  6. Documento N. II.
  7. Promis, opera citata, pag. 21 e segg.