Cap.
|
LV. |
Un'operazione fatta senza aiutanti e senza assistenti
|
» |
LVI. |
Il primo giorno dell'anno 1859.
|
» |
LVII. |
Delle cause di morte nelle carceri delle Murate. - Difetto nell'aria.
|
» |
LVIII. |
Insalubrità e insufficienza nella vita e nella bevanda.
|
» |
LIX. |
Negligenza e incapacità nel medico.
|
» |
LX. |
Solitudine, disprezzo, abbandono.
|
» |
LXI. |
Il fraticida.
|
» |
LXII. |
I figli del carcere.
|
» |
LXIII. |
I ragazzi all'Ambrogiana.
|
» |
LXIV. |
La cella al numero 40. Bandiere bandieruole e coccarde.
|
» |
LXV. |
Il decredo del Ricasoli.
|
» |
LXVI. |
Gli scienziati delle Murate.
|
» |
LXVII. |
Fine del 1859 e morte di mio padre.
|
» |
LXVIII. |
Speranze fallite.
|
» |
LXIX. |
La cistifellea di Nerone.
|
» |
LXX. |
Una domenica italianissimamente santificata.
|
» |
LXXI. |
Le ultime prove.
|
» |
LXXII. |
Una calzolaio delle Murate ammazza in cella il suo maestro con un colpo di martello.
|
» |
LXXIII. |
Il sacrificio compiuto. - Morte di mia madre.
|
» |
LXXIV. |
Gli ultimi giorni di prigionia, e la libertà.
|
Io ho accennate le finestre e nulla più, ma per sapere quante stanze v'abbiano dentro, per conoscere la ricchezza delle suppellettili, la rarità e il pregio dei quadri, l'eccellenza dei dipinti, la sontuosità degl'arazzi, e di quanto può stare ad adornare e abbellire