Pagina:Le opere di Galileo Galilei I.djvu/219

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216 la bilancetta.

qualsisia di mai poter ritrovare cose a quelle di esso simiglianti1. Ben crederò2 io che, spargendosi la fama dell’aver Archimede ritrovato tal furto co ’l mezo3 dell’aqqua, fosse poi da qualche scrittore di quei tempi lasciata memoria di tal fatto; e che il medesimo, per aggiugner qualche cosa4 a quel poco che per fama avea inteso, dicesse Archimede essersi servito dell’aqqua nel modo che poi è stato dall’universal creduto5. Ma il conoscer io6 che tal modo era in tutto fallace e privo di quella esattezza che si richiede nelle cose matematiche7, mi ha più volte fatto pensare in qual maniera, co ’l mezo dell’aqqua, si potesse esquisitamente ritrovare8 la mistione di due metalli; e finalmente, dopo aver con diligenza riveduto9 quello che Archimede dimostra nei suoi libri Delle cose che stanno nell’aqqua ed in quelli Delle cose che pesano ugualmente10, mi è venuto in mente11 un modo che esquisitissimamente12 risolve il nostro quesito: il qual modo crederò io13 esser l’istesso che usasse Archimede, atteso che, oltre all’esser esattissimo14, depende ancora da dimostrazioni ritrovate dal medesimo Archimede15.

Il modo è co ’l mezo di una bilancia, la cui fabbrica ed uso qui apresso sarà posto, dopo che si averà dichiarato16 quanto a tale intelligenza è necessario. Devesi dunque17 prima sapere, che i corpi solidi che18 nell’aqqua vanno al fondo, pesano meno19 dell’aqqua che nell’aria tanto, quant’è nell’aria20 la gravità di tant’aqqua in mole quant’è esso solido21: il che da Archimede è stato dimostrato; ma perchè la sua dimostrazione22 è assai mediata, per non avere a procedere troppo in lungo23, lasciandola da parte, con altri mezi lo dichiarerò24. Consideriamo, dunque, che mettendo, per esempio, nell’aqqua una palla di oro25, se tal palla26 fosse di aqqua, non peserebbe nulla, perchè l’aqqua

  1. 1. qualsisia.... simiglianti, manca in Y
  2. 1-2. Ben è vero che, F
  3. 3. per mezo, D
  4. 5. qualcosa, A, B, C, D, F
  5. 6-7. è stato creduto dall’universale, B — dall’universale è stato creduto, D — dell’acqua, come è stato dall’universale creduto, F
  6. 7. Ma conoscendo io, C — è in tutto, Y
  7. 8. quella certezza, D — che nelle cose matematiche si richiede, C
  8. 10. trovare, C, D, E, F
  9. 11. nell’haver, C — veduto, C
  10. 12-13. nell’acqua e delli equiponderanti, C
  11. 13. venuto in pensiero, A — un modo il quale, G, Y
  12. 13-14. esquisitamente, Y
  13. 14. quesito: e questo credo io esser stato, C — credo io, D, E, F
  14. 15. oltre al (il, C) servirsi d’(dell’, C, F) acqua et esser, Y — esser certissimo, D
  15. 16. anco, D — da alcune dimostrazioni, A, B, D, E, F — da alcuna dimostrazione ritrovata da Archimede medesimo, C
  16. 18. si sarà dichiarato, A, B, C, D, E — sarà dichiarato, F
  17. 19. dunque (adunque, C, D, E) sapere, Y
  18. 19-20. i corpi solidi i quali, Y
  19. 20. manco, A, B, C, E
  20. 21. in aria, C
  21. 22. il solido, C — dimostrato, lib. p.o De his quae moventur in humido, propos. 7, C
  22. 22-23. la di lui dimostrazione, C
  23. 23-24. molto in lungo, C, D
  24. 24. dichiaro, F
  25. 25. adunque, C — mettendosi, Y — una massa, Y
  26. 26. tal massa, Y — non peserebbe cosa alcuna, Y