Pagina:Le opere di Galileo Galilei II.djvu/57

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54 breve instruzione

qualche inganno occulto all’inimico, quando fosse per venire all’assalto. Devesi dunque mandare buon numero d’archibusieri, i quali, scaramucciando, saglino sopra le rovine della batteria, e diligentemente osservino quali ripari abbia, di nuovo, dentro fatto il nemico: perciò che tal volta si fanno nuovi forti di terra con fianchi forniti d’artiglieria, i quali mettono in mezzo l’apertura della batteria; fannosi ancora grandi fosse entro le quali si ascondono fuochi artificiati, e, quando il nemico è sceso nelle dette fosse per passarle, si accende il fuoco con grandissimo danno di esso. Però, se ci saranno simili impedimenti, bisognerà torgli via avanti che venire all’assalto: perciò che, altrimenti facendo, sarebbe un esporsi a troppo evidente pericolo. Se dunque vi saranno fosse, e che si dubiti che vi sia nascosa materia per ardere gli assalitori, si deverà rimediarvi, o col dargli fuoco prima che si venga all’assalto, o col condurvi tanta quantità d’acqua che n’assicuri dallo incendio. Ma se i difensori con nuova ritirata si saranno rifortificati, bisognerà che gli assalitori, per non si esporre alla furia de gli archibusi, moschettoni ed artiglierie, cerchino dalla parte di fuori d’alzarsi con cavalieri; sopra de’ quali piantata l’artiglieria, possa guastar l’opere dell’inimico e levarlo dall’offese. E quando tutte queste cose saranno ordinate, e saranno rimossi i pericoli, allora si spingerà l’essercito nella fossa; nella quale, se la scesa non fosse così commoda, si rovinerà ed arrovescierà la contrascarpa per far scala a gli assalitori: e finalmente si verrà all’assalto.

Tentate che saranno tutte le maniere di render soggetta la fortezza con repentino sforzo, se il tutto sarà stato vano, non volendosi gli assalitori vergognosamente partire dalla incominciata impresa, non gli resterà altro ricorso che all’assedio, con il quale, e con la lunghezza del tempo, possa domare quelle forze che alle subite violenze hanno potuto contrastare ed opporsi. Però in questi brevi discorsi, dove delle diverse maniere di espugnare e soggiogare le fortezze si ragiona, diremo ancora qualche cosa dell’assedio.

L’assedio, dunque, altro non è che il vietare l’uscita a i difensori della fortezza, e l’entrata alle cose necessarie al vivere, talmente che essi finalmente, costretti dalla fame ed indebolite le loro forze, siano costretti a rendersi. Per il che si deve porre diligente cura, che niuno de gli assediati esca e si parta dal luogo assediato: perchè è cosa