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Pagina:Le opere di Galileo Galilei IV.djvu/158

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154 considerazioni


non poco scemarsi se quella si congela, non ostante la copia de gli aliti che dentro vi si rinchiudono. Il freddo, dunque, ambiente, conspirando la propria condizione fredda dell’acqua, scacciate le parti caldea[3] e più tenue1 e mescolandovisi molti aliti freddi e terrestri, opera che l’acqua si rappiglia e se ne fa il ghiaccio, misto molto imperfetto; il quale, per contenere quegli aliti, viene a starsene a galla[4], come fa il legno, benché più denso dell’acqua, ed ogn’altro corpo composto di terra e d’aria, secondo l’Autore, f. 29 [pag. 92, lin. 21-28]. Ma non però assolutamente ad ogni maggiore densità segue maggiore gravità; poiché quanto più il fuoco puro e l’aria pura fussero condensati, tanto meno sarebbeno gravi. Né dalla maggiore rarità si produce di necessità una maggiore leggerezza; poiché si trovano delle pietre molto lucide e rare, secondo alcuni[5], e nondimeno sono più gravi[6]; e nelle stelle si truova maggiore densità che nell’altre parti del cielo, e tuttavia non vi è tra loro differenza di gravità o leggierezza[7].


[3] L’ambiente è l’aria; in peripatetica dottrina, calda ed umida, e non fredda: onde ella non ha occasione discacciarle parti calde.

[4] Il freddo e ’l secco sono le qualità della terra, in dottrina di Aristotile: però gli aliti freddi e secchi, come terrei, devono indur gravità, e non leggerezza; e però non possono esser cagioni di staro a galla.

[5] questo dir secondo alcuni fa creder che l’Accademico produca un testimonio, al quale egli stesso non creda.

[6] si desidera di saper più gravi di che.

[7] Qui sono molti errori in una sola proposizione. Perchè, prima, è contro ad Aristotile ed alla verità che, condensandosi una materia, non se gli accresca gravità, dicend’egli che la gravità e la leggerezza seguono la densità e la rarità. Inoltre, è falso che l’aria condensata non cresca in gravità; ed ècci in contrario l’esperienza ed Aristotile, dicente che più grava un utre gonfiato che sgonfio. Di più, quando fosse vero che il fuoco condensato fosse più leggiero (il che tocca all’oppositore a manifestare; ma ciò non farà egh già mai), ciò avverrebbe per 80 esser egli di sua natura leggiero, onde, moltiplicando la sua materia, si moltiplicherebbe la leggerezza: e però, argumentando in contrario, alla condensazione delle cose per sua natura gravi, ne deve seguir augumento di gravità; ma l’aqqua è grave per natura: adunque, conden-

        17-18. indur qualità gravità
  1. Di fronte alle parole sottolineate è, sul margine, il segno )(.