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Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/103

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intorno alle macchie solari ecc. 103

eccentriche, le quali le conduchino, e quei filosofi che parimente negano e gli orbi e i movimenti ancora intorno ad altro centro che quello della Terra. Però, mentre si tratta d’investigar il luogo delle macchie solari, avrei desiderato che Apelle non l’avesse scacciate da un luogo reale che si trova tra gl’immensi spazii ne i quali si raggirano i piccioli corpicelli della Luna di Venere e di Mercurio, scacciate, dico, in virtù d’una immaginaria supposizione, che tali spazii sieno interamente occupati da orbi eccentrici epicicli e deferenti, disposti, anzi necessitati, a portar con loro ogn’altro corpo che in essi venisse situato, sì ch’ei non potesse per sé stesso vagare verso niun’altra banda, se non dove con troppo dura catena il ciel ambiente gli rapisse: e tanto meno vorrei questo, quanto io veggo il medesimo Apelle a canto a canto conceder questo stesso che prima avea negato. Avea detto che le macchie non possono essere in alcuno de gli orbi della Luna di Venere o di Mercurio, perchè se in quelli fossero, seguiterebbono il movimento loro; suppone, dunque, che elleno movimento alcuno proprio aver non vi potessero: concludendo poi che le siano nell’orbe del Sole, ammette che le vi si muovine con revoluzioni proprie, sì che le siano potenti a vagar per la solare sfera: ma se mi sarà conceduto che le possine muoversi per il cielo del Sole, non deverà essermi negato che le possine similmente discorrer per quel di Venere; e se mi vien conceduto il muoversi un poco ed il non ubbidire interamente al rapimento della sfera continente, io non averò per inconveniente il muoversi molte e ’l non ubbidir punto.

Io non voglio passar un altro poco di scrupolo che mi nasce sopra queste medesimo luogo, nel chiuder che fa Apelle la sua ultima illazione: deve par ch’ei determini che le macchie siano finalmente nel ciel del Sole (ed è ben necessarie il porvele, poi che, per suo parere, le si raggirano intorno ad esse, ed in cerchi molto angusti); seggiugne poi, quelle non poter essere nell’eccentrico del Sole, né negli

10. venissi, s — 22. conceduto di muoversi, s — 26. fa l’autore la, A, B — pag. 103, lin. 27 — pag. 104, lin. 4. Nella prima stesura del tratto da «dove par» fino alla lin. 4 della pag. 104, mancava, come dall’autografo appare, il brano (ed e ben... angusti); inoltre, dopo fosse (pag. 104, lin. 1) seguitava: e però esser necessario che si muovino di movimenti proprii intorno al corpo solare. E veramente, come le si muovono intorno al Sole, è necessario porle nel ciel del Sole; e se questo è, io non so intendere come l’autor non voglia che le siano in orbe alcuno del medesimo cielo. Galileo cancellò poi questo brano, sostituendovi Or qui... composta (pag. 104, lin. 1-4), e aggiunse in margine il tratto (ed è ben... angusti), — 29. intorno al Sole ed, A, B; in B al Sole è corretto, di mano di Galileo, in ad esso. —