Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/110

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110 istoria e dimostrazioni

ei l’avesse specificate. Ma che tali pianeti siano più de i quattro sin qui osservati, come Apelle dice di tener per certo, forse potrebbe esser vero; e l’affermativa così resoluta di persona, per quel ch’io stimo, molto intendente, mi fa creder ch’io ne possa aver qualche gran coniettura, della quale io veramente manco: e però non ardirei d’affermare cosa alcuna, perchè dubiterei di non m’aver poi col tempo a disdire. E per [Stelle laterali di Saturno scoperte dall’Autore, e loro condizioni] questo medesimo rispetto non mi risolverei a porre intorno a Saturno altro che quello che già osservai e scopersi, cioè due piccole stelle, che lo toccano una verso levante e l’altra verso ponente, nelle quali non s’è mai per ancora veduta mutazione alcuna, nè resolutamente è per vedersi per l’avvenire1, se non forse qualche stravagantissimo accidente, lontano non pur da gli altri movimenti cogniti a noi, ma da ogni nostra immaginazione. Ma quella che pone Apelle, del mostrarsi Saturno ora oblongo ed or accompagnato con due stelle a i [Diversità nel veder Saturno cagionata da difetto] fianchi, creda pur V. S. ch’è stata imperfezzione dello strumento o dell’occhio del riguardante; perchè, sendo la figura di Saturno così ??, come mostrano alle perfette viste i perfetti strumenti, dove manchi tal perfezzione apparisce così ??2, non si distinguendo perfettamente la separazione e figura delle tre stelle. Ma io, che mille volte in diversi tempi con eccellente strumento l’ho riguardato, posso assicurarla che in esso non si è scorta mutazione alcuna: e la ragione stessa, fondata sopra l’esperienze che aviamo di tutti gli altri movimenti delle stelle, ci può render certi che parimente non vi sia per essere; perchè, quando in tali stelle fosse movimento alcuno simile a i movimenti delle Medicee o di altre stelle, già doveriano essersi separate totalmente congiunte con la principale stella di Saturno,{{Vp|

1. più di quattro, s — 17-18. dove manca tal, s — 23-24. certi di questo, A, B; in B di questo è corretto, di mano di Galileo, in che parimente non vi sia per essere. — 24. in tali stelle è stato corretto da Galileo nel cod. A in nelle stelle Saturnie. — 26. la principale stella di Saturno è stato corretto da Galileo nel cod. A in la stella principale. —

  1. Quanto segue, da «se non forse» a «ma da ogni nostra immaginazione» (lin. 13) nel cod. A è aggiunto in margine, e nel cod. B tra le linee e di mano di copista diversa da quella che ha esemplato il resto della Lettera (cfr. pag. 104, nota 1). Dapprima, così in A come in B, dopo «avvenire» seguitava: «e quella che pone Apelle ecc.»; poi «e quella» fù corretto in «Ma quella».
  2. Abbiamo riprodotto queste due figure dalla stampa. Avvertiamo però che la seconda figura nell’autografo è così ??, e che nel cod. B fu dapprima riprodotta conforme all’autografo, ma poi fu cancellata e sul margine del foglio fu rifatta come si vede nella stampa.