Pagina:Le opere di Galileo Galilei V.djvu/313

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ALLA SERENISSIMA MADAMA

LA GRAN DUCHESSA MADRE

GALILEO GALILEI.1




Io scopersi pochi anni2 a dietro, come ben sa l’Altezza Vostra Serenissima3, molti particolari nel cielo, stati invisibili sino a questa età; li quali, sì per la novità, sì per alcune conseguenze che da essi dependono, contrarianti ad alcune proposizioni naturali comunemente ricevute dalle scuole de i filosofi4, mi eccitorno contro non piccol numero di tali professori; quasi che io di mia mano avessi tali cose collocate5 in cielo, per intorbidar la natura e le scienze. E scordatisi in certo modo6 che la moltitudine de’ veri concorre all’investigazione, accrescimento e stabilimento delle discipline, e7 non alla diminuzione o destruzione8, e dimostrandosi nell’istesso tempo più affezionati alle proprie opinioni che alle vere, scorsero a negare e far9 prova d’annullare quelle novità, delle10 quali il senso istesso, quando avessero voluto con attenzione riguardarle, gli averebbe potuti render sicuri; e per questo produssero varie11 cose, ed alcune scritture pubblicarono ripiene di vani discorsi, e, quel che fu più grave errore, sparse di attestazioni delle Sacre Scritture, tolte da luoghi non bene da loro intesi e lontano dal proposito addotti: nel quale errore12 forse non sarebbono incorsi, se avessero avvertito un utilissimo documento

  1. 1-3. Il cod. V non aveva originalmente alcuna intestazione: d’altra mano fu poi aggiunto: A Madama Serenissima di Toscana G. G.
  2. Io scopersi alcuni anni, s
  3. 4-5. come ben... Serenissima manca in V
  4. 8. scuole de filosofanti
  5. 9-10. cose nuovamente collocate, s
  6. 11. in un certo modo
  7. 12. delle scienze, e
  8. 13. diminuzione e destruzzione, s
  9. 14. scorsero a dannare e far
  10. 15. quelle verità delle
  11. 17. questo scrissero varie
  12. 19-20. da luoghi da loro non bene intesi e addotti lontani dal proposito: nel quale errore