Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/384

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376 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

e parimente ancora del globo dell’istesso Sole, del quale, mediante la gran distanza che è tra esso e la Terra, possiamo suppor noi terreni di vederne la metà; però descriveremo questo cerchio ABCD intorno al medesimo centro O, il quale ci rappresenti il termine estremo che divide e separa l’emisferio del Sole a noi apparente dall’altro occulto. E perchè l’occhio nostro, non meno che ’l centro della Terra, s’intende esser nel piano dell’eclittica, nel quale è parimente il centro del Sole, però, se ci rappresenteremo il corpo solare esser segato dal detto piano, la sezione all’occhio nostro apparirà una linea retta, quale sia la BOD; e posta sopra di essa la perpendicolare AOC, sarà l’asse di essa eclittica e del moto annuo del globo terrestre. Intendiamo ora il corpo solare (senza mutar centro) rivolgersi in sè stesso, non già intorno all’asse AOC (che è l’eretto al piano dell’eclittica), ma intorno ad uno alquanto inclinato, qual sia questo EOI, il quale asse fisso ed immutabile si mantenga perpetuamente nella medesima inclinazione e direzione verso i medesimi punti del firmamento e dell’universo, e perchè nelle revoluzioni del solar globo ciaschedun punto della sua superficie (trattone i poli) descrive la circonferenza d’un cerchio, o maggiore o minore secondo ch’e’ si ritrova più o men remoto da essi poli, preso il punto F egualmente distante da quelli, segniamo il diametro FOG, che sarà perpendicolare all’asse EI e sarà diametro del cerchio massimo descritto intorno a i poli E, I. Posto ora che la Terra, e noi con lei, sia in tal luogo dell’eclittica che l’emisferio del Sole a noi apparente venga terminato dal cerchio ABCD, il quale, passando (come sempre fa) per i poli A, C, passi ancora per li E, I, è manifesto che il cerchio massimo il cui diametro è FG, sarà eretto al cerchio ABCD; al quale è perpendicolare il raggio che dall’occhio nostro casca sopra il centro O; onde il medesimo raggio cade nel piano del cerchio il cui diametro è FG, e però la sua circonferenza ci apparirà una linea retta, e l’istessa che FG: per lo che qualunque volta nel punto F fusse una macchia, venendo poi portata dalla solar conversione, segnerebbe sopra la superficie del Sole la circonferenza di quel cerchio che a noi appare una linea retta. Retto dunque apparirà il suo passaggio; e retti ancora appariranno