Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/387

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giornata terza. 379

andar sempre crescendo, e l’obbliquità e inclinazione si va facendo minore.

Queste sono le stravaganti mutazioni che mi diceva l’ospite mio che sarebbero apparse di tempo in tempo ne i progressi delle macchie solari, tuttavolta che fusse stato vero che il movimento annuo fusse della Terra, e che il Sole, costituito nel centro dell’eclittica, si fusse girato in se stesso sopra un asse non eretto, ma inclinato, al piano di essa eclittica.

Sagr. Io resto assai ben capace di queste conseguenze, e meglio credo che me l’imprimerò nella fantasia nell’andarle riscontrando con accomodar un globo con tale inclinazione, riguardandolo poi da diverse bande. Resta ora che ci diciate quello che di poi seguì circa gli eventi delle immaginate conseguenze.

Salv. [Gli eventi che si osservarono furon rispondenti alle predizioni,]Seguinne, che continuando noi per molti e molti mesi a far diligentissime osservazioni, notando con somma accuratezza i passaggi di varie macchie in diversi tempi dell’anno, si trovarono gli eventi puntualmente rispondere alle predizioni.

Sagr. Signor Simplicio, come questo che dice il signor Salviati sia vero (nè già conviene por dubbio sopra le sue parole), di saldi argomenti e di gran conietture e di fermissime esperienze aranno bisogno i Tolemaici e gli Aristotelici per bilanciare un incontro di tanto peso, e far sì che la loro opinione non dia l’ultimo tracollo.

Simp. Piano, signor mio, che forse voi non sete ancora dove per avventura vi persuadete d’essere pervenuto: imperocchè io, se ben non mi sono interamente impadronito della materia del discorso fatto dal signor Salviati, non trovo che la mia logica, mentre riguardo alla forma, m’insegni che tal maniera d’argomentare m’induca necessità veruna di concludere a favor dell’ipotesi Copernicana, cioè della stabilità del Sole nel centro del zodiaco e della mobilità della Terra sotto la di lui circonferenza. [Benchè il moto annuo, attribuito alla Terra, risponda alle apparenze delle macchie solari, non però ne segue che, per il converso, dalle apparenze delle macchie si debba inferire, il moto annuo esser della Terra.]Perchè, se bene è vero che posta la tal conversion del Sole e la tal circuizion della Terra si debban necessariamente scorger nelle macchie solari le tali e tali stravaganze, non però ne séguita che, argomentando per il converso, dallo scorgersi nelle macchie tali stravaganze si debba necessariamente concludere, la Terra muoversi per la circonferenza e ’l Sole esser posto nel centro del zodiaco: imperocchè chi m’assicura che simili stravaganze non possano anco esser vedute nel Sole mobile per l’eclittica da gli