Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/448

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440 dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.

ore, già effettivamente l’hann’elleno mentre, stando sopra la Terra, vanno insieme con essa in volta; e l’assegnar loro un rivolgimento intorno al proprio centro sarebbe un attribuirgli un secondo movimento, molto diverso dal primo, perchè così ne averebbero due, cioè il rivolgersi in ventiquattr’ore intorno al centro del suo tutto, ed il girare intorno al suo proprio: or questo secondo è arbitrario, nè vi è ragione alcuna d’introdurlo. Se nello staccarsi un pezzo di calamita da tutta la massa naturale se gli togliesse il seguirla, come faceva mentre gli era congiunto, sì che così restasse privo del rigirare intorno al centro universale del globo terrestre, potrebbe per avventura con qualche maggior probabilità credere alcuno che quello fusse per appropriarsi una nuova vertigine circa ’l suo particolar centro; ma se esso, non meno separato che congiunto, continua pur tuttavia il suo primo eterno e natural corso, a che volere addossargliene un altro nuovo?

Sagr. Intendo benissimo, e ciò mi fa sovvenire d’un discorso assai simile a questo, nell’esser vano, posto da certi scrittori di sfera, e credo, se ben mi ricordo, tra gli altri dal [Discorso vano dì alcuni per provar, l'elemento dell'acqua esser ai superficie sferica.]Sacrobosco: il quale, per dimostrar come l’elemento dell’acqua si figura, insieme con la Terra, di superficie sferica, onde di amendue si costituisce questo nostro globo, scrive, di ciò esser concludente argomento il veder le minute particelle dell’acqua figurarsi in forma rotonda, come nelle gocciole nella rugiada e sopra le foglie di molte erbe giornalmente si vede, e perchè, conforme al trito assioma "La medesima ragione è del tutto che delle parti", appetendo le parti cotal figura, è necessario che la medesima sia propria di tutto l’elemento. Ed invero mi par cosa assai sconcia che questi tali non si accorgano di una pur troppo patente leggerezza, e non considerino che quando il discorso loro fusse retto, converrebbe che non solo le minute stille, ma che qualsivoglia maggior quantità d’acqua, separata da tutto l’elemento, si riducesse in una palla, il che non si vede altrimenti: ma ben si può veder co ’l senso, e intender con l’intelletto, che amando l’elemento dell’acqua di figurarsi in forma sferica intorno al comun centro di gravità, al quale tendono tutti i gravi (che è il centro del globo terrestre), in ciò vien egli seguito da tutte le sue parti, conforme all’assioma; sì che tutte le superficie de i mari, de i laghi, de gli stagni, ed in somma di tutte le parti dell’acque contenute dentro a