Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/649

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di antonio rocco. 641


cini corpi totali generabili e corruttibili, onde possano scambievolmente aiutarsi e ripararsi nelle discordie dall’offese: caldo, leve, raro, agile, lucido, il fuoco; e di simili accidenti è dotata l’aria sua propinquapostille 1: che se fussero di tali estreme differenze, sarebbe troppo inegual la pugna; si estinguerebbe l’uno, e restarebbe l’altro solo signore: onde essendo (per voi) i cieli corruttibili, ed insieme con essi la Luna, non possono esser tanto eccessivamente diversi, quanto più che alle predette condizioni seguono accidenti ed effetti ripugnantissimi. Ma gli Peripatetici, con ragionevole avedimento, se ben pongono solidissimo e densissimo il cielo, e, vicino a lui, raro e dissipabile il fuoco, gli fanno essenti di contrarietà e di pugna, ponendo quello incorruttibile, amico e conservator di questo, e questo dependente e beneficiato da quello: onde alle lor posizioni non seguono contradizzioni o ripugnanze, come alle vostre. Questo è il modo infallibile di filosofar senza errore dalle cose inferiori alle supreme, col passaggio del mezo, dall’ elementari alle celesti, dalle più note all’incognite, non per salto ed a capriccio. Voi ponete i cieli corruttibili più de gli elementi, e dall’altro canto le condizioni di scambievole corruttibilità gli levate.

4. Che nella Luna siano apparenti distinzioni di parti, a guisa della nostra Terra e dell’acqua, non ha dubbio alcuno, stando massime nella pura similitudine, cioè che alcune parti appariscano più oscure, altre più chiare; come più oscura si mostra l’acqua, per il suo profondo diafano, di quel che faccia la Terra, per la sua superfìcie solida, mentre siano illuminate ugualmente: non però che le parti della Luna abbino convenienza totale con quelle della Terra e dell’acqua, sì che non deve ponersi così densissima la Luna senza distinzione come voi fate; conciosiachè l’esser penetrato più o meno un corpo da i raggi luminosi diviene dall’esser più raro o denso, come è noto a ciascuno, e singolarmente ove è qualche condizione di opaco, come si vede nelle nubi ed altrove.

5. La quinta convenienza è da concedervisi totalmente, già che non porta seco difficoltà, come nè anco dottrina novapostille 2.

6. La sesta, se bene non ripugna allo posizioni peripatetiche, pure circa quella

  1. ma come è l’aria, calda ed umida, contigua alla Terra, fredda e secca?
  2. questo animalaccio non ha sicuramente inteso parola di quello ch’io dico quivi; e però se la passa con dir che non è dottrina nuova. Ma dove hai tu letto che dalla si vedrebbe la Terra, prima, reflettere il lume del Sole, come a noi fa la , e più avere il periodo della sua illuminazione, in figure ed in tempo, simile a quello di essa ? Ma sono un cavallo, se egli ha ciò inteso nè se è abile a capirlo mai.