Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/650

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642 esercitazioni filosofiche


parte, che la lerra rifletta i raggi del Sole nella Luna con più gagliarda illuminazione che non fa la Luna nella Terra, ricerca qualche esame; e lo farò nel progresso, per quanto mi parerà possibile e ragionevole.

7. La settima non è di controversia imaginabile.

8. Nell’ottava si contiene qualche punto di differenza, per star voi sul severo, non usando distinzione ove dovrebbe usarsi, come vedrete. Che dunque la Luna sia scabra ed ineguale, acciò possa a noi riflettere i raggi del Sole, non già tersa e pulita come un specchio, in cui da una sola parte si fa il riflesso totale, restando l’altre sue parti oscure, io vi rispondo, che nè scabra, nè ineguale, nè perciò tersa e pulita, dovrà esser per questo effetto; ma basterà, e sarà forse io anco necessario, che essendo liscia ugualmente, non però diafana, produca l’effetto di questa riflessione di lume. L’esser totalmente tersa e pulita come un specchio, impedisce indubitatamente la riflessione totale; il che è notissimo, senza che voi con tante fatiche cerchiate di farlo manifesto. L’esser del tutto scabra ed mequale toglie l’uniformità del riflesso, quale è quello che viene a noi dalla Luna. Voi dunque dite che non è liscia, pulita e diafanapostille 1 come un specchio; sono con voi: dite che sia aspra come un muro overo come la Terra, acciò rifletta il lume del Sole; ed intorno a questa asprezza dissento da voi, e pongo una lisciezza meza fra quella dello specchio e l’asprezza del muro o della Terra, quale sarebbe, per essempio, quella di un liscio alabastro, di una perla, o simile. Mi dichiaro: si riflette il lume da i corpi o dalle lor superficie aspre ed opache, ed è grande il riflesso da ogni parte, come si vede; ma però questo lume, riflesso alquanto da lontano, languisce e degenera dalla vivezza del primo lume originario, non rende distinte e spiccate l’ombre, ma confuse e quasi invisibili: ma. se questo riflesso si faccia da un corpo liscio sì, ma non già trasparente, come sarebbe pur l’alabastro o altra materia solida, avremo il riflesso sufficiente e la distinta apparenza dell’ombre, come appunto accade del lume della Luna: e così la via di mezo in questa determinazione era bene di eleggere, e non venir a due estremi di puro aspro e di puro diafano. È dunque (conchiudo) la Luna, per il determinato riflesso del lume solare, nò diafana nè meno aspra ed ineguale, ma egualmente liscia senza real trasparenza.

9. Da questa decisione l’altre vostre ragioni restano probabilmente solute. E volontieri vi si concede, dal corpo sferico farsi picciolissima riflessione: e voi combattete gratis contra chi non vi è contrario; vibrate la spada al vento, fingete chimere e mostri a vostra voglia, e da voi stesso, come veramente finti, gli dissolvete in fumo; ma ve ne gloriate, come aveste superati i veri ed insuperabili1.

  1. il diafano è vostra giunta.
  1. Di fronti) allo parole «o voi combattete ... insuperabili» si vedo, noi citato esemplare postillato da Galileo, un segno marginale in figura d’una mano, dovuto a Galileo stesso.