Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/682

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674 esercitazioni filosofiche


espressa dissimilitudine: conciosia che dicono che quelle parti stiano ferme mentre son congiunte con la Terra, che parimente sta ferma; ma se fussero separate, non impedite si moverebbono ad essa; e così hanno diversi effetti separate e congiunte: e se la Terra si movesse in giro (come voi dite), ben potreste inferire che insieme con essa, si movessero le sue parti, ma separate da lei che in niun modo di questo moto potrebbono moversi; conciosia che quali cerchi elleno discriverebbono? o forse una parte di cerchio è cerchio? Dovreste anco rammentarvi che in tanti luoghi, nel vostro primo Dialogo, avete detto che si movono di moto retto gli elementi, specialmente la Terra, per andar al suo luogo, e che poi quivi si movono circolarmente; come or dite che le parti in qual si voglia io stato si movino in giro? Che siano portate dall’aria, è falso, e non concorda con la vostra posizione. Falso, dico: già che se ella le portasse, col moversi parimente in giro dell’istesso moto e dell’istessa velocità della Terra, quelle parti terree non descenderebbono mai; il che se sia ridicolo, lascio considerarlo a voi: e se discendono (come pur si vede in effetto), non sono portate regolarmente, ma nel loro discenso l’aria e la Terra si avanzano nel moto, come si vede nell’acqua rapidissima, in cui un sasso buttato non è portato in tutto da quella, ma cala al fondo; e così si vedrebbono le variazioni di siti che voi negate. E contra la vostra posiziono, già che volete che si imovino per loro naturalezza. In oltre, se l’aria agirata porta, tanto fa che un grave si ponga in aria quanto in Terra, per star saldo; e potrebbono fabricarsi castelli e città in aere. L’imaginazione che per esser l’aria, più vicina alla Terra., vaporosa e grossa (che è vero), si raggiri dalla asprezza, di essa Terra o de’ monti, e perciò segui il moto diurno della Terra, onde conferisca a portar uniformemente questi proietti, è parimente arbitraria e senza fondamento: diventa perciò ella forse sì grossa che sia impenetrabile? che vi nuotin vi pietre come nel lago Asfaltide? potria dunque senza periglio alcuno precipitarsi dall’eccelso di rupe altissima chi gli piace, che non percuoterà in Terra nè riceverà offesa veruna. Oltre che se quest’aria confinante con la Terra, per le predetto condizioni grossa, sia bastante a sostentar i gravi, l’altra sublime, che è purgata e sottile, non avrà questa facoltà; e così l’esperienze di proietti, dell’artiglierie e d’altri non avranno verità conforme. Anzi, che, secondo la diversità delle stagioni e de’ luoghi si vedrebbono variar questi siti e queste sperienze: già che in tempi piovosi e turbidi i vapori vicini alla Terra sono più grossi e gravi che ne gli estivi e sereni; ne i luoghi alti e montuosi l’aria v’è sottilissima e purgata: bisognerà per tanto con più aggiustato compasso misurar più cose, variar esperienze ed essempi; overo (che sarebbe più giusto) accomodar l’ingegno al vero. La disparità che fate tra la nave e l’aria di altro luogo poco rilieva, perchè sarebbe variazione accidentale di più e di meno: oltre che si potrebbe il moto della nave drizzar col corso della Terra, ed all’ora. il proietto, da questo e dal suo naturai corso aiutato, anticiparebbe