Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/725

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di antonio rocco. 717


non si scorse mai veruna mutazione di aspetto. Stante queste sensazioni, è cosa impossibile, Sig. Rocco, il mantenere che ella fusse una delle stelle eterne, che per movimento di un suo epiciclo o altro cerchio avvicinandosi comparisse, e poi allontanandosi si perdesse di vista; imperò che impossibil cosa è il far muovere in un particolar cerchio una stella, senza che ella muti aspetto con le fisse. Inoltre, bisogna che sappiate, che quando per un moto circolare la stella avvicinandosi si fa visibile e poi allontanandosi si asconde, il modo del  1 comparire bisogna che sia simile a quello dell’occultarsi. Or come averebbe potuto tal stella presentarsi, in un subito ed alla prima vista, grandissima, se poi così lentamente si andò diminuendo, che non prima che in molti mesi si estenuò all’ultima esinanizione?  2 e tanto più che la sua diminuzione fu tale, e tale la differenza della sua massima e minima  3 osservabile grandezza, che così differente non si mostra Marte vicinissimo da sè medesimo lontanissimo, benchè allora sia ben 60 volte maggiore il suo apparente disco.

Voglio dirvi un altro punto più sottile, e scoprirvi un grande inconveniente al quale dareste luogo in questo vostro modo di salvare la venuta e la partita di questa nuova stella. Voi liberamente ammettete che potrebbe esser un epiciclo che, portandola, per alcun tempo ce la rendesse visibile, e per altro ce la allontanasse in modo che restasse occulta; e perchè il tempo del ritorno è lunghissimo, voi largamente ammettete che il periodo di una sua conversione possa essere, anzi necessariamente debba essere, di molte migliaia di anni: or sia de i settemila che voi concedete; ed essendo che il tempo della sua veduta fu di un anno e mezzo  4, facciamo il calcolo qual parte del suo cerchio ella in tanto tempo veniva a passare; che la troveremo esser manco di cinque minuti di un grado, cioè manco di una delle quattromila trecento parti di tutto il cerchio. E perchè io credo che voi pur concederete  5 che visibile so ci fusse ella mentre si trovava nella parte del suo cerchio più a noi vicina, dunque apparve solamente mentre passò la 4300a parte  6 più bassa del suo cerchio: ma in una sì piccola parte di circonferenza non è punto alcuno che sia nè anco venti braccia più vicino a noi di un altro: come dunque potette variar tanto la sua visibile grandezza con l’avvicinarsi

  1. il moto del, M, L
  2. mesi s’estremò all’ultima svanizione, M
  3. della sua massima e la sua minima, V; della sua massima e della sua minima, L
  4. ed essendo il tempo della sua veduta di un anno [solo d’un anno, L] e mezzo, M. L
  5. concedereste, V
  6. 43OOa parte, V, L —