Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/741

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di antonio rocco. 733


se ad una palla di artiglieria di 100 libbre di peso, sospesa e sostenuta da una corda, voi poneste sotto una palma della mano e solamente  1 la toccaste, ditemi, dico, se voi sentireste aggravarvi. So che risponderete di no, per esser il peso di quella retto dalla corda, ed impeditoli interamente lo scendere: il quale effetto se, tagliata la corda, voi volete con la forza del vostro braccio vietargli, allora sì che sentireste gravarvi sopra la mano, che doverebbe far  2 l’offizio della corda, proibendo alla palla la naturale scesa. Ma quando alla palla posta in libertà voi non contrastaste, ma andaste cedendo all’impeto di quella  3, con abbassar la mano con la medesima velocità con la quale la palla scenderebbe, ditemi di nuovo se voi, oltre al toccarla, sentireste dal suo peso gravarvi. Bisogna assolutamente rispondere che no, perchè niuna  4 resistenza fate alla premura di quel peso. Cavate ora da questo chiaro e breve discorso, che non potendo dirsi esser aggravato se non quello che al grave descendente contrasta, l’unire e soprapporre  5 l’uno all’altro de’ sopranominati mattoni, che, per esser eguali, anco voi  6 concedete che con pari velocità scendino, non accresce l’uno gravità all’altro, e però nè anco velocità.

Ma sendo voi di già convinto, e necessitato a confessare la falsità del pronunziato  7 generale di Aristotele, che afferma, le velocità de’ mobili di diverse gravità seguire la proporzione di esse gravità, parmi sentirvi  8 insurgere contro il mio detto, che  9 dico muoversi tutti con l’istessa velocità, ed oppormi l’esperienza di due palle di  10 piombo, l’una di 100 libbre, l’altra non maggiore d’un granel di panico  11; delle quali, scendendo dall’altezza di cento braccia, se bene la minima, quando la grande arriverà in Terra, arà calato  12 più della ventimilesima parte di tutta la torre, tutta via  13 non giungerà a basso nell’istesso momento che la grande  14, ma gli resterà per avventura due o tre braccia in dietro: e così nè la mia nè la sua proposizione è vera.  15

Prima che rispondere alla vostra istanza, la voglio ingrandire a mille doppi, ed oppormi le particole di un sasso ridotto in minutissima pol-

  1. voi ponendogli sotto la palma della mano solamente, M; voi ponendoli sotto la palma di una mano, solamente, L
  2. mano, che doveresti fare, M; mano, dovendo ella fare, L
  3. quale essa palla, M, L
  4. poi che niuna, M, L
  5. l’unire o sopraporre, M, L
  6. eguali, anco voi stesso, M; eguali, voi stesso, L
  7. falsità pronunziato, V
  8. mi par sentirvi, M, L
  9. sentirmi, V — contro di me, che, M; verso di me, che, L
  10. d’una palla di, V
  11. Con panico termina in tronco il cod. V
  12. la grave arriverà, in terra avendo calato, F
  13. torre, e tutta via, M
  14. con l’istesso momento che il grande, M
  15. e così la mia proposizione non sarà vera, L; e così nè anco la proposizion mia è vera, F