Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/742

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734 esercitazioni filosofiche


vere, lo quali scenderanno bene nell’acqua, ma quello spazio che una pietra di due o tre libbre passerà in una battuta di polso, quelle non passeranno  1 in molte ore e tal volta in molti giorni, come le acque, torbide per la mistione di simili  2 atomi impalpabili tutto il giorno ci dimostrano, nel non deporgli  3 e chiarirsi se non doppo assai lungo tempo; o di più, contradicendo più apertamente a me medesimo, vi dico che realmente un sasso di 100 libbre si muove più velocemente che uno di 50 o vero 60, ancor che dell’istessa materia o di simile figura  4, e soggiungo che così è necessario che segua. E se il Sig. Hocco avessi un poco di matematica, mi rincorerei di poter dichiararmi  5 in modo, che restasse capace della mia demostrazione, che sarà pura geometrica e necessaria; nella quale io entro con quella medesima limitazione della quale si serve Aristotile, mentre dice che per quello che depende dalla gravità, le velocità seguono la proporzione  6 de’ pesi, e soggiunge si cetera sint paria: ed io, pigliando parimente  7 la limitazione dell’esser le altre cose del pari, dico che, per quello che depende dalla gravità, tutti i mobili, quanto si vogliano disuguali  8 in grandezza, si moveranno con la medesima velocità; ma se ab extra si interporrà qualche ostacolo, sì come sempre di necessità s’interpone, allora la regola, per altro sicura, della gravità vien perturbata tal volta o più che sommamente alterata.

Ora, per intelligenza di questo negozio, bisogna, Sig. Rocco, che voi sappiate, che tutti gli impedimenti che alterano e perturbano la semplicissima regola de’ movimenti naturali, la quale sarebbe che tutti i mobili di qualsivoglia gravità grandezza e figura si movessero con gli istessi gradi di velocità, dependono  9 dal mezzo, il quale, per esser materiale e corporeo, nel dovere essere penetrato dal mobile se gli oppone con qualche resistenza, e la velocità di quello in più maniere ritarda  10; delle quali, una è la maggiore o minore coerenza delle parti di esso mozzo, le quali, nel dover distrarsi  11 o separarsi per dare d transito al mobile, resistono, e più le più viscose  12: e così maggior impedimento arrecherà alla scesa di una pietra la viscosità della pania, che quella del miele. Resiste il mezzo, ancor che in tutto privo

  1. non lo passeranno, L
  2. per la constituzione di simili, F
  3. nel deporgli, M; nel deporli, L, V — e rischiararsi solamente doppo, L
  4. e dell’ stessa figura, F
  5. di potermi dichiarar, F
  6. le proporzioni, F
  7. pigliando similmente la, F
  8. per quanto si voglia disuguali, L; quanto si voglia disuguali, F
  9. dipendendo, F
  10. ritardata, M
  11. nel voler distrarsi, M
  12. resistono più le viscose, M, L - -