Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/750

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742 esercitazioni filosofiche


con venti gradi di velocità per l’aria; e perchè tal velocità è decupla della velocità di due gradi, sì come decupla è la corpulenza dell’acqua di quella dell’aria, adunque la palla d’abeto scenderà per l’acqua  1 con dua gradi di velocità: ma non scende con alcuno: adunque l’assunto d’Aristotile è falso. Sento la ritirata del Peripatetico, che dice che Aristotile parla di quei mobili che scendono nell’un mezzo e nell’altro, e non di quelli  2 che scendono in un mezzo sì e nell’altro  3 no: ritirata che par qualche cosa in vista, ma in effetto è nulla. E lascio star di dichiarare come Aristotile non potrebbe concludere il moto istantaneo nel vacuo, di quei mobili che scendessero nell’aria e nell’acqua galleggiassero, e domando se  4 si potrebbe trovare un mobile che nell’acqua scendesse con due gradi di velocità. Credo pure che converrà dire di sì, e confessare appresso che tal mobile sarebbe più grave dell’abeteo: sia, per esempio, una palla d’ebano. Ora, se la velocità di questa palla nell’acqua, che  5 ha 10 di corpulenza, è di due gradi, qual sarà la velocità sua nell’aria, 10 volte men grossa dell’acqua?  6 Convien rispondere, dover essere, per la regola d’Aristotile, 20 gradi: ma 20 gradi si suppone esser per aria anco la velocità dell’abeto: adunque le due palle d’ebano e d’abeto, tanto differenti in gravità, si moveranno nell’istesso mezzo, cioè nell’aria, con pari velocità. Vedete, Sig. Rocco, a che passi conducono  7 lo zoppicanti supposizioni: e però concludete che le velocità del medesimo mobile in diversi mezzi si regolano non con le corpulenze  8 de’ mezzi, ma con gli eccessi della gravità assoluta del mobile sopra la gravità de’ mezzi, li quali detraggono sempre dalla gravità del mobile, e però dalla sua velocità; la qual velocità nel mezzo che nulla gli sottraesse di gravità resterebbe non infinita, ma bene intera e non diminuita; e però tutti i mobili eserciterebbono la loro naturale  9 velocità solo nel vacuo, e non in alcuno degli spazii pieni, li quali, detraendo sempre della gravità de’ mobili, scemano la lor velocità, e con gli altri sopranominati impedimenti la conturbano.

Restaci finalmente da spuntar lo scoglio più duro, e mostrare da quali sorte di conietture (già che l’esperienza è forse impossibile a farsi) io mi sia lasciato indurre a poter credere, le innate velocità di

  1. descenderà nell’acqua, F
  2. e non in quelli, M
  3. e in un altro, F — par qual cosa, F
  4. E lasciando stare .... galleggiassero, domando solamente se. L
  5. palla che, M
  6. grave dell’, M
  7. conducano, F
  8. colla corpulenza, F
  9. le loro naturali, F