Pagina:Le opere di Galileo Galilei XVII.djvu/52

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— 28 MARZO 1637. 

dispiacerà; et è, che lasciandosi andar dal' uno de' lati del' arco da loro de- scritto, e restringendosi sempre più, tante vibrationi pongono la prima volta nel ristringersi un palmo, quanto la seconda e la terza etc. Col' essempio mi lascierò forsi meglio intendere. Sia sospeso il pendulo A dal punto E fino al' altezza del' arco LF : lasciandosi poi 20 andar libero fino ad H, nel ritorno farà la vi- bratione d'arco minore in B, la terza in C, etc. Hora se, per essempio, la decima vibratione bavrà slontanato il pendulo dalla perpendicolar al'orizonte EI per la quantità del' arco GL, ogni volta che il pendulo si tornerà a lasciar cader libero dal punto F e che havrà ristrette le sue vibrationi al' arco GL, saranno sempre dieci vibrationi e non più ; il che potrà servire per numerar le vibrationi, senza haverle a contar ad una ad una. 30 Sono, per fine, tutto suo, e di cuore me le raccommando. Di Genova, li 27 di Marzo 1637. Di V. S. molto 111.^^ et Ecc.°^^ Attendo buone nuove del' occhio suo. Dev."^^ et Obl.°^° Ser.^^ D. Vincenzo Kenieri.

ALESSANDRO NINCI a [GALILEO in Arcetri]. S. Maria a Campoli, 28 marzo 1637. Bibl. Naz. Fir. Appendice ai Mss. Gal., Filza Favaro A, car. 149. — Autografa. Molto 111.'^ et Ecc."^ Sig.^ mio P.ron Col.°^^ Tra le mortificationi che già molti mesi per causa de' miei cugini ho ri- ceuto e continuamente ricevo, una delle maggiori è l'aver trattato la vendita di quella mia casa ^^^ con persona che m' ha saputo trattenere tanti mesi, e quando io penso d'avere concluso, avendola indotta a compromettere liberamente, mi Lett. 3453. 27-28. dieci librationi. A lìn. 20-21, 22, 27, 28, aveva pure scritto dapprima lihratione, librationi, e poi corresse vibratione^ vibrationi, — (M Cfr. nn.i 3389, 3400.