Pagina:Le pitture notabili di Bergamo.djvu/115

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cepoli, detto il Zoppo di Lugano. Nella vicina Sagrestìa sono considerabili i tre famosi Quadretti del Lotto bislunghi in legno, già riposti nel basamento della Tavola principale del Coro dello stesso Autore, poscia staccati per furto nel 1650. indi segretamente ristituiti mediante lo sborso di ungheri ventotto; sopra i quali in picciole figurine si vede dipinta la Sepoltura di Cristo, la Lapidazione di Santo Stefano, e il Putto morto risuscitato dal Patriarca San Domenico. Il dirincontro S. Giovambatista a mezza figura si giudica escito dall’insigne pennello di Jacopo Bassano: e la graziosa Madonna col Bambino in braccio, che stende la destra in atto di benedire, si crede fattura di Carlo Francesco Nuvolone nato in Milano, e nobile di Cremona.

Nel Coro dalla parte del Vangelo il Quadro della Vergine col Puttino, e con S. Caterina da Siena sulle nubi, e nel piano i SS. Alessandro, Stefano, ec, è nobil parto della Scuola del Palma: e v’ha chi crede che sia del Damini da Castelfranco. L’opposto con Maria Vergine e il Bambino, e sotto un Santo Vescovo e San Giovanni Evangelista, è assai più antico e di minor merito. Il Quadro principale del Coro è quella maravigliosa e stupenda Tavola del Lotto, di cui se non è lecito il dire, come scrisse il Muzio, che non abbia pari nell’Italia tutta, si può tuttavìa asserire che il Conte Alessandro Martinengo, che per sua divozione la fece fare, intese, come si ha dai Rogiti del Convento: magnificam, & singularem dicare, & construi, ac fieri facere Palam, seu Anconam omni arte ingenioque humano possibili formandam, omnique avaritæ labe post-