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dro a olio, che è nel mezzo della soffitta, di mano di Gio. Batista Moroni, in cui mirabilmente ed al vivo, come era solito di fare, colorì sei Patrizj Veneziani, quattro con Abito Senatorio e due in Vesta, detta la Romana, con due Nobili Fanciulle allato; il più attempato dei primi quattro sta rivolto al Dio Padre in aria, raccomandandovisi, e sotto evvi un Paese assai vago e delizioso. Nella Cappella la Tavoletta dell’Altare con M. V. il Bambino, e S. Raffaello con Tobia, è gentile e graziosa fattura di Gio. Bettino Cignaroli. Poco lungi dalla Cittadella, salendo alquanto, si trova la Chiesiuola di
S. PIETRO IN COLLE APERTO.
XIII.
Abbricata l’anno 1629. al di cui Altare la Tavola del Santo Titolare è di mano di Scipione Busello, o piuttosto Bosello, Pittore Bergamasco. Da dove retrocedendo, e nella Piazza nuova rientrando, poi incamminandosi per quel viottolo che è nell’angolo occidentale della medesima; e osservati alcuni Romani Imperatori a cavallo, dipinti a chiaroscuro nella sommità del meridional lato di Casa Albani, situata in capo e alla destra del detto viottolo (avanzi nel vero logori e miserevoli del tempo edace, ma tuttavia preziosi per la svelta e bizzarra mossa con che sono espressi) si giugne per lo dirincontro viottolo alla Parrocchiale Chiesa di