Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/123

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Trad. da Mario Rapisardi 123


Così m’hai soppiantato, immiserito,
     Straziato il core, ed ogni ben rapito?

5Rapito? Oh de’ miei dì fiero veleno!
     Oh amistà, che sì m’appesti il seno!

E i puri baci di chi a me fu diva
     Scompiscerà la tua sozza saliva?

Ma non impune: i tempi che verranno
     10Tua fama infame e chi tu sei sapranno.

78

Gallo ha un fratel c’ha vaga moglie, e un altro
     C’ha un bel figliuolo. Ei che non è sì scaltro

Come galante, i dolci amori appaga,
     E accoppia al bel garzon la sposa vaga.

5Stolto! E insegna al nipote, ei c’ha consorte,
    Come allo zio si fan le fusa torte!

79

Come non dir che Lesbio è un bel garzone,
Se Lesbia a lui Catullo e i suoi pospone?