Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/139

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Trad. da Mario Rapisardi 139

108

Se la vecchiezza tua bianca ma sozza
     Fosse, o Comino, in preda al popol data,
     La maledica tua linguaccia mozza
     A un avvoltojo sarebbe gittata;
     5Sarebbero d’un corvo all’atra gozza
     I cavati occhi tuoi merenda grata;
     Mangerebbero i tuoi visceri cupi
     Gl’ingordi cani, e l’altre membra i lupi.

109

Tu dici, o vita mia, ch’eterno in core
     A noi vivrà questo giocondo amore.

Deh fate, o Dei, ch’ella prometta il vero;
     Che risponda a’ suoi detti il suo pensiero!

5Datemi, o Dei, ch’eternamente stretto
     Resti il mio cor da così dolce affetto!

110

Sempre, Aufilena, io lodo una benigna amica,
     Che non rifiuta il prezzo, ed accorda il favore.