Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/15

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trad. da Mario Rapisardi 15


Errai; ma fossero di Cinna o miei,
     Siccome proprj me li godei:

35Tu poi le scatole rompi, e sei grulla,
     Se conto ho a renderti d’ogni nonnulla.”


11

Furio ed Aurelio, di Catullo fidi
     Compagni, o ch’ei l’estrema indica sponda
     Penetri, ove l’eòa fragorosa onda
                    4Percote i lidi,

O dove Ircania gela o Arabia odora,
     Tra’ Saci e i Parti armati di saette,
     O ver là dove i mari il Nil per sette
                    8Foci colora;

O di Cesare Magno, oltre i tremendi
     Varchi dell’Alpi, visiti i trofei
     E il Ren gallico e il lido ultimo dei
                    12Britanni orrendi;

Voi presti ad affrontar seco gli eventi,
     Qualunque dei Celesti il voler sia,
     Questi recate a la fanciulla mia
                    16Non lieti accenti: