Pagina:Le poesie di Catullo.djvu/54

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54 Le poesie di Catullo


5Per fin nel tempio del sommo Giove
     E sotto a’ portici del Magno, dove

Di te sollecito richiesi a quante
     Donnette avessero lieto il sembiante:

“Chi di voi sappia, o cattivelle,
     10Del mio Camerio darmi novelle?”

Sì che scoprendosi una il sen tosto:
     “Fra queste rosee ciocce è nascosto!”

È impresa erculea scovarti omai:
     Se nella guardia di Creta mai

15Mi trasformassero, se mai portato
     Fossi di Pegaso sul dorso alato;

S’io Perseo alípede, o Lada, o asceso
     In su la nivea biga di Reso,

Di te, o Camerio, movessi in traccia,
     20(E qui tu aggiungere puoi, se ti piaccia,

A’ desiderj miei tutti intenti
     Uccelli, celeri corsieri e venti),

Pur fino all’intime midolle fiacco
     Cadrei, cercandoti, languido e stracco,