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Pagina:Le poesie religiose.djvu/111

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SOGNATORE 105


Ma, tratta fuor dalle infrequenti panche
               La pancetta erudita,
Stuzzica Lio fra ’l pettignone e l’anche
               40Chi al ver sacrò la vita.

Che vale? Ei sogna. E son popoli industri,
               A libertà devoti,
Che in armi, e più in gentili opere, illustri
               44E nel dovere immoti,

Su per la faticosa erta, al sorriso
               D’una lontana face,
Sorgono ansando, e in te figgono il viso,
               48O amor del mondo, o pace.

O degli eventi, e dell’età sovrana,
               Santa giustizia, l’ale
Raccogli: oh dolce fratellanza umana,
               52Oh splendido Ideale!

Ghigna però Scato ambidestro, e i quarti
               Bovini aprendo al vento,
“Tu sogni, trulla, perchè ignori l’arti
               56Del cinquanta per cento.„

E Lidia, che il floscio inguine al restio
               Drudo aízza co’ baci,
Stringendo i veli al sen flaccido: “O Dio,
               60Frigna, che sensi audaci!„