Pagina:Le poesie religiose.djvu/126

Da Wikisource.
120 POESIE RELIGIOSE

     Voce che al padre mio
     Intimasti cacciar me derelitta
     Dal caro nido ove ammirata io crebbi!
     20Oh bieco amore, ond’ebbi
     L’anima verginal prima trafitta,
     Sì che d’ogn’altro immemore
     Al mio lare mi tolsi,
     E concitata, insana
     25Corsi di Lerna a’ floridi
     Poggi baccando e alla Cencrea fontana!
Ahi, tal mercede il cor semplice attende
     Che in te si piace e tempio
     Vivo si fa, benchè mortal, dell’ardua
     30Beltà che in ciel risplende?
     Pur tu benigno il vasto orbe consòli
     Di luminoso amor; placida un’onda
     Dell’esser tuo feconda
     Quanto vegeti o strisci o guizzi o voli:
     35Sol dunque in noi mortifera
     Fiamma diviene e scempio
     La concepita Idea?
     Sol d’affannosa insania
     Ostia tu fai chi più di te si bea?
40Dacchè fui tua, nume crudele, e ossessa
     Dal concetto divino
     L’anima crebbe a dismisura, erompermi
     Sentii fuor di me stessa
     E dilatarmi nell’immenso cielo.
     45Tremâr le membra all’impeto ineguale,
     E l’eterno e il mortale
     Si confuser così nel petto anelo,