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Pagina:Le poesie religiose.djvu/128

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122 POESIE RELIGIOSE

Sì, tu verrai, tu sarai mio; nè invano
     80Dalla tesprozia querce
     Parlasti a me. Non avrei certo incolume
     Valicato l’insano
     Grembo di Rea; non le Forcídi orrende
     Schivato avrei nè le Gorgòni e i muti
     85Grifi e quei che seduti
     Stan sul fiume che a Pluto aureo discende,
     Nè i sotterranei Càlibi,
     Che la funesta merce
     Tempran con arte fiera,
     90Se sul mio capo, vigile
     La tua custodia e l’amor tuo non era.
Del Caucaso la cima, ardua del cielo
     Colonna, ansando ascesi:
     Sorgea la sera da le valli, e un cerulo
     95Vapore, un grigio velo
     Su’ verdi campi e le perpetue nevi
     Diffondea pensierosa a poco a poco;
     Sol di vermiglio foco
     Tra la crescente oscurità vedevi
     100Le immani alpi risplendere
     Come delubri accesi,
     Poi lente ad una ad una
     Vanir nell’ombra e accendersi
     Di nuovo a un tratto e fiammeggiar ciascuna.
105Non là forse eri tu? Susurri strani
     Pe ’l mistero infinito
     Sorgean su dalle cose, e i fiori e l’anime
     Sospiravan: Domani!
     O parola di vita, a me soltanto