Pagina:Le poesie religiose.djvu/159

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BALLATA 153


Nulla! Ma fin che a noi, vincitrice Atalanta,
          L’auree sue poma la beltà ne getti;
Finchè tra belve e nembi, una tua voce, o santa
          12Virtù, rinfranchi de’ cessanti i petti;

Finchè ruggendo pugni, giovin leone, il dritto.
          Oscuro al volgo e dai monarchi irriso,
E tra le fiamme e il sangue del prometèo conflitto,
          16Vergine libertà, splenda un tuo riso;

Finchè tra’ naufragosi vortici del mistero
          V’è una sfinge che tacita seduce,
Fra’ granitici errori una gemma del vero,
          20Negli anfratti del core un fil di luce;

Finchè, l’amore in petto, al ver le ciglia fisse.
          Bella è la morte e nobile il cimento,
O vita, eterna Circe, cui solo doma Ulisse,
          24Al tuo magico regno, ecco, io mi avvento!„