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le poesie 205
II.


     Spirto gentil, la solitaria vita,
E questi, ov’io mi chiusi, ermi soggiorni,
Fanno che alla mia scorsa età fiorita
Con la memoria, e a te più spesso io torni:
Ma da rimorso ho l’anima ferita,
Chè dappoi che tu vivi eterni giorni,
Mille e più volte il Sole uscío dall’Indo,
Nè ti sparsi su l’urna un fior di Pindo.

III.


     Pur chi di te sovra il mio canto avea
Dritto maggior, che al fianco mio prendesti
Spesso il più erto della via Dircéa,
E me, che vacillava, in piè reggesti?
Forse a chiaro d’onor segno io giungea,
Se tu givi più tardo in fra i Celesti:
Forse con gli anni tuoi Morte superba
Anco la gloria mia recise in erba.